La rassegna Expo, in corso al teatro Belli di Roma, sta per volgere al termine e tra gli ultimi spettacoli presentati c’è stato, fino allo scorso 6 aprile, ‘Petrolio’, un’inquietante storia che vede come protagonisti una risoluta prostituta moldava e due uomini, suoi clienti, diversissimi fra loro
Maria è una prostituta moldava che riceve i propri clienti nel suo appartamento. Giuseppe è un cliente di vecchia data, tormentato e duro, con il quale Maria diventa Natasha; con Emanuele invece, un giovanissimo ragazzo affetto da un ritardo mentale, Maria si trasforma in Jessica, una sorta di figura sensuale e materna. Tutte queste identità, reali e virtuali, condividono un inarrestabile sogno di felicità.

Sono già parecchi anni che Beatrice Gattai porta in scena il suo testo, ‘Petrolio’, un copione scritto molto bene e costruito su un insieme di temi significativi e universali.
Petrolio: tre personaggi sfortunati
L’opera è drammatica e cupa e i lunghi dialoghi descrivono una realtà fatta di frustrazione, sfortuna, buio e limiti.
Nel corso della rappresentazione, i tre protagonisti seguono un percorso che raffigura delle condizioni psicologiche di disagio e insoddisfazione che hanno come ambizione una finalità comune che, soltanto alla fine della storia, verrà esplicitata dal personaggio di Maria con un intenso e amaro monologo.
‘Petrolio’ è diretto con mano sicura da Alessio Di Clemente (che interpreta con forza e decisione l’affascinante personaggio di Giuseppe), insistendo proprio sulla recitazione degli interpreti che, tutti bravissimi, impersonano i propri caratteri convincendo e confermando il senso del lavoro.
I tre attori danno vita, scena dopo scena, a uno spettacolo che nella sua globalità appare verosimile, diretto e solido seppur non esente da qualche luogo comune.
Un finale chiarificatore
Sebbene durante le diverse azioni si abbia impressione che la narrazione stia perdendo la sua logica, le battute finali chiariscono come Maria, Giuseppe ed Emanuele siano il simbolo di un desiderio di liberazione che viene rincorso in più modi e soprattutto con consapevolezze diverse le quali, quando sembrano avvicinarsi al pessimismo, diventano, purtroppo, ancora più vere.
‘Petrolio’ infatti, arrivato alla sua conclusione, conferma di essere un‘opera che analizza, sotto una propria luce, una delle ambizioni più comuni a tutti gli esseri umani: il raggiungimento, quasi impossibile, della felicità.
Gabriele Amoroso
Teatro Belli
dall’1 al 6 aprile
Petrolio – Una storia a colori
di Beatrice Gattai
Regia Alessio Di Clemente
con Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente, Andrea Lintozzi
Disegno luci Diego Pirillo
Tecnico luci Giulia Pompili
Produzione Pat – Passi Teatrali