Al teatro Argentina di Roma, dal 5 al 15 giugno, è andato in scena il musical ‘Lazarus’ scritto 10 anni fa da David Bowie ed Enda Walsh. Sul palco Manuel Agnelli che, oltre a sostenere il ruolo di Newton, si fa anche interprete dei testi immortali del Duca bianco. Accanto al musicista un cast di undici talentuosi giovani attori/cantanti, tra cui spicca la cantautrice Casadilego che recita e canta, alternandosi con Agnelli, alcune tra le più belle canzoni di Bowie. A completare il nutrito cast un ensemble composto da sette bravissimi musicisti
Dal 5 al 15 giugno, il teatro Argentina ha ospitato ‘Lazarus’, il musical scritto da David Bowie ed Enda Walsh. Il protagonista, Manuel Agnelli, veste i panni di Thomas Newton, che interpreta le canzoni di “Blackstar”, l’ultimo album del polistrumentista britannico.

Nel cast anche la cantautrice Casadilego, vincitrice della 14esima edizione di X Factor Italia, che canta e interpreta Marley, una giovane e misteriosa ragazza che affolla i sogni di Newton.
Lazarus: il testamento spirituale di Bowie
‘Lazarus’ si ispira al romanzo “The Man Who Fell to Earth” – “L’uomo che cadde sulla terra” di Walter Tevis, ed è diretto egregiamente da Valter Malosti.
Si tratta del progetto artistico finale del Duca Bianco, andato in scena al New York Theatre Workshop Broadway il 7 dicembre 2015, data che coincide anche con l’ultima uscita pubblica di Bowie, che morì il 10 gennaio del 2016.
Il cantautore inglese, ricordiamolo, con quest’opera lascia una sorta di testamento spirituale, legato anche al suo ultimo e strepitoso lavoro, appunto, uscito due giorni prima del suo decesso.
Il viaggio mentale di un alieno
Il sipario si apre, e nella totale oscurità compare Manuel Agnelli che fa sue le parole di Bowie: “Look up here, I’m in heaven” – “Guarda, sono in Paradiso“. E aggiunge: “ho cicatrici che non si possono vedere“.
La voce è calda ed emozionante: ricorda in modo impressionante quella dell’artista inglese che, molto probabilmente, concependo il testo, aveva già fatto i conti con il suo destino, mettendo metaforicamente in scena la sua morte.
Comincia così la storia, non sempre facile da seguire, che affronta un viaggio mentale di un alieno, fatto di incubi e allucinazioni, che cade sulla terra e resta intrappolato: non vive, ma non riesce nemmeno a morire. Da qui il titolo “Lazarus”, personaggio biblico resuscitato da Gesù.
Il connubio tra le arti
Sui cinque schermi, posizionati ai lati del palco e sul fondo di esso, vanno e vengono una serie di personaggi, che poi occuperanno la scena, dialogando con il protagonista; tra questi una ragazza, che esiste solo nei suoi sogni, la giovane assistente di Newton che si dispera per un amore tossico.
A reggere i fili della disturbante trama ci pensano le canzoni senza tempo di Bowie, attraverso le quali il musicista inglese ci parla e ci spinge a riflettere come se fosse sul palco, a sinistra del quale trova posto un ensemble di ottimo livello, alle prese con strumenti che il Duca bianco aveva, col tempo, imparato a suonare: chitarra, sassofoni, pianoforte.
La scenografia è in continuo cambiamento: lo spazio è angusto come una cella, per evocare il senso di straniamento dei soggetti, nati dai sogni, e dagli incubi di Newton, che ruotano su una pedana mobile, esibendosi anche in balletti.
In ‘Lazarus’ le arti sembrano fare l’en plein: si recita, si canta, si balla e si assiste anche alla creazione di opere di arte visiva. Per coinvolgere ancora di più i numerosi spettatori in sala, i testi poetici di Bowie passano in sovraimpressione, con la traduzione in italiano.
Un’opera davvero completa, che emoziona e fa vibrare le corde dell’anima a una platea in visibilio che, dopo ogni canzone, omaggia Agnelli e Casadilego, con applausi generosi e, di certo, meritati.
Anna Merola
Foto: Fabio Lovino
Lazarus
di David Bowie ed Enda Walsh
ispirato a “The man who fell to earth” – L’uomo che cadde sulla terra di Walter Tevis
Teatro Argentina
dal 5 al 15 giugno
Uno spettacolo di Valter Malosti
con Manuel Agnelli, Casadilego, Dario Battaglia e Camilla Nigro
e Maurizio Camilli / Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini e Carla Vukmirovic
Band
Laura Agnusdei sassofoni
Jacopo Battaglia batteria
Francesco Bucci tromboni
Andrea Cauduro tastiere addizionali
Davide Fasulo piano e tastiere
Stefano Pilia chitarra
Giacomo Rossetti basso
Paolo Spaccamonti chitarra