Il 14 maggio scorso, all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, all’interno della splendida Sala Petrassi, abbiamo assistito al concerto nonché alla presentazione del nuovo lavoro discografico di Nada. ‘Nitrito’, uscito il 9 maggio, prodotto da John Parish, il quale collabora con PJ Harvey, è stato scritto, composto e registrato a Bristol. L’album si contraddistingue per le sue sonorità indie rock taglienti e a tratti primitive
Anticipato dai singoli “Un giorno da regalare” e “Una notte che arriva”, “Nitrito” esce dopo tre anni dal precedente disco intitolato “La paura va via da sé se i pensieri brillano”. Presentato lo scorso 14 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nella Sala Petrassi, il lavoro segna le celebrazioni dei cinquanta anni di carriera della cantautrice toscana.

Il corso della serata è stato segnato per di più dall’esecuzione dei nuovi pezzi, nove canzoni contraddistinte da sonorità sperimentali e un rock tagliente. Un cambio di rotta decisivo per la cantante che da anni si tiene lontana dai riflettori del mondo della musica nostrana e che, attraverso il suo ruvido timbro vocale, riesce tuttora a donare ai testi un’intensa impronta stilistica.
Nada, sul palco, è accompagnata da una band di giovani e talentuosi musicisti. In apertura le prime canzoni di ‘Nitrito’ lasciano la platea assorta. Si lascia così spazio alla riflessione, ci si sofferma sulle parole dei brani, anche piene di avventate metafore, che rimandano a una visione sull’attualità e sull’amore.
I brani musicali
Accade in “Bella più bella”: “Bella come una catena spezzata dal collo / Come una parola scritta su un foglio / Bella come l’acqua fresca di un giorno / Che leva la sete a un vagabondo“, che rinforza l’espressione poetica dell’artista e strizza l’occhio ai più bisognosi.
“Ghiaccio” rimane davvero impressa per le sue nuance armoniose: “Ghiaccio / che fredda questo cuore / sfatto / che ha preso troppe botte / si ribella / e non ha voglia della guerra / Baratto / un sorriso per un pianto distrutto / da un tempo che non ha visto tutto / e non ci credo più“, un grido contro tutte le guerre che oggi giorno seminano odio nel mondo. E, lo stesso pensiero, arriva vivido dall’incisiva lirica “Una notte che arriva”.
“Un giorno da regalare”, “Sempre migliore”, “Primitiva”, come le altre canzoni dell’album, rimarcano una proposta musicale notevole, un mix di tipiche sonorità rock che soddisfa un pubblico esigente che, al contempo, si è anche divertito.
L’inserimento in scaletta di “In mezzo al mare”, “Dove sono i tuoi occhi”, “Luna in piena”, “Senza un perché” – parte della colonna sonora di “The Young Pope” di Paolo Sorrentino -, e “Senza sonno” sorprendono la platea. Soprattutto quest’ultimo che, scritto insieme a Cesare Basile, racconta la violenza di genere.
Gli esordi e la canzone d’autore
Ricordiamo che gli esordi della cantante di origine toscana risalgono a Sanremo 1969. Esile, giovanissima e con una voce scura e dal timbro unico, Nada si fa portavoce dei disagi giovanili di quegli anni con un brano che diventerà una delle canzoni più importanti della sua carriera: “Ma che freddo” di Migliacci/Mattone.
Il successo è immediato. Nada, infatti, sarà una delle cantanti più acclamate della sua generazione e dopo due anni dal suo esordio, esattamente nel 1971, vince la rassegna sanremese in coppia con Nicola di Bari con la canzone “Il cuore è uno zingaro”.
Nonostante i successi e le vendite, sin dagli inizi, il suo spirito smanioso e ribelle, la spinge ad allontanarsi dal dorato mondo della musica leggera italiana. Tant’è che sul suo percorso di vita, la cantautrice incontra il geniale e inquieto Piero Ciampi, suo conterraneo. Dalla loro collaborazione, infatti, nasce il disco “Ho scoperto che esisto anch’io”, che si conferma uno degli album più belli della sua discografia e non solo.
L’asse poi si sposta verso la canzone d’autore, dando vita a numerosi lavori discografici – “Dove sei sei”, “Tutto l’amore che mi manca” prodotto da John Parish, “Luna in piena”, “Occupo poco spazio”, per citarne alcuni – e ad altrettante collaborazioni con Massimo Zamboni, i Tetê de Bois, e autori come Paolo Conte, Renzo Zenobi e L’Accademia della musica.
Nitrito: forza, coerenza e libertà
Il viaggio nel mondo poetico della cantautrice livornese dunque matura e ‘Nitrito’ ne è un esempio. Il linguaggio decisamente rock di conseguenza aiuta Nada a esprimere in maniera audace e tagliente sentimenti contrastanti. Ciò che colpisce, appunto, è la freschezza, la sincerità e l’originalità di questo nuovo percorso.
Nonostante l’evento musicale sia stato incentrato sulle ultime produzioni della cantautrice, nei bis l’artista ci offre due successi che l’hanno resa celebre: “Ma che freddo fa”, ancora attualissima, e “Amore disperato”.
Infine, prima di congedarsi Nada ci regala un brano del 2016, “All’aria aperta”, eseguito a cappella, un gospel moderno ma decisamente rock, urlando i versi “Tira un vento che fa male / Tira un vento che mi fa male / Tra le ombre della luce / Che acceca le persiane / Troverò, troverò / Il coraggio, lo troverò […] Libera, libera, libera, libera, libera, libera, libera, libera / Libera l’anima mia / Libera la pazzia“. Un inno alla libertà e all’esistenza stessa.
Coraggio, libertà, determinazione, forza, coerenza, originalità fanno di Nada una delle realtà più belle della musica d’autore italiana.
Giaime Vettraino
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma
14 maggio
Nitrito
Nada e full band
Scaletta
1. Una notte che arriva
2. Un giorno da regalare
3. Sempre migliore
4. Ghiaccio
5. Bella più bella
6. Uovo
7. Primitiva
8. Primo
9. Che giornata
10. Guardami negli occhi
11. Tutto l’amore che mi manca
12. Senza un perché
13. Luna in piena
14. Dove sono i tuoi occhi
15. Senza sonno
16. In mezzo al mare
Encore
17. Io ci sono
18. Ma che freddo fa
19. Amore disperato
20. All’aria aperta
Parole e musica Nada
Prodotto da John Parish
Registrato negli studi J&J – Bristol (UK)
Cover Iacopo Gradassi