Tra le recenti uscite editoriali che mescolano sapientemente introspezione psicologica e tensione narrativa, ‘La ragazza con la gonna a fiori’ di Guido Rodriguez si distingue per originalità, profondità e padronanza stilistica. Pubblicato da Morellini Editore, il romanzo noir non si limita a rispettare i canoni del genere, ma li rielabora in chiave emotiva, conferendo alla trama gialla una dimensione interiore e simbolica
“Fuori dal portone, sotto i portici di Sottoripa, avverto tutti gli odori della mia città ancora addormentata, di cui i muri sono impregnati. Sono quelli di cibi e spezie di mondi lontani, di incensi bruciati chissà dove, di olio esausto delle fritture di pesce che è sempre “appena pescato”, servite in coppi di carta paglia, rugosa e assorbente“
C’è qualcosa di magnetico nei romanzi che iniziano con una piccola anomalia – un dettaglio in apparenza insignificante che spalanca le porte su un abisso emotivo. In ‘La ragazza con la gonna a fiori’, esordio narrativo di Guido Rodriguez, quella scintilla è una macchina fotografica usata, acquistata quasi per caso, contenente una manciata di scatti sospesi tra realtà e mistero. Da lì parte un noir psicologico che non si accontenta di intrattenere, ma trascina il lettore in un’indagine che scava nella mente, nella memoria e nelle ferite dell’anima.

Il protagonista, Antonio Ricci, è un giornalista genovese con la passione per la fotografia, uomo colto ma interiormente fratturato, che vive in una Genova brumosa e vibrante di contrasti. Quando acquista una Leica D7 di seconda mano, la scoperta inaspettata di alcune fotografie digitali lasciate nella memory card innesca l’inizio di un’indagine tanto informale quanto destabilizzante.
Gli scatti, enigmatici e inquietanti, ritraggono una giovane donna in momenti che sembrano rubati alla quotidianità. Da qui prende forma un percorso che oscilla tra ricerca della verità e confronto con se stessi.
Non si tratta, tuttavia, di una semplice caccia all’assassino. Le fotografie diventano specchi deformanti, varchi su un passato rimosso. Il mistero si infittisce mentre la realtà si dissolve nei ricordi frammentari del protagonista. Ogni passo avanti nell’indagine si accompagna a un passo indietro nella coscienza, come se la soluzione dell’enigma esterno dipendesse dalla risoluzione di un conflitto interiore.
“Nella notte si alza una tramontana da leggenda. Il vento ha spazzato via nubi e maltempo e Genova, vista dalle nostre finestre, è luminosa sotto un cielo di un azzurro incredibile“
La ragazza con la gonna a fiori: un protagonista spezzato, ma credibile
Antonio non è l’eroe classico. È fragile, a tratti confuso, eppure molto umano. Il lettore lo segue tra barlumi di lucidità e derive sanguigne, attratto dalla sua sete di verità ma anche spinto a compatirne le ferite.
L’autore riesce a tratteggiare il suo protagonista con una profondità inusuale per un noir: non è tanto la risoluzione del caso a interessarci, quanto la metamorfosi interiore di chi lo indaga.
Accanto a lui, Laura – ricercatrice universitaria dal passato altrettanto complesso – diventa una figura di equilibrio e complicità. Non è una semplice spalla, bensì una donna che condivide, nel suo modo unico, la stessa sete di riscatto.
Il loro rapporto si costruisce con lentezza, con un’alchimia che alterna tensione emotiva e collaborazione intellettuale, rendendoli una coppia investigativa affiatata e fuori dagli schemi.
“Mi specchio per un attimo nella vetrina del McDonald’s e mi sorrido compiaciuto. Mi riconosco e mi sen to a mio agio, non più giovane, ma ancora abbastanza in forma. Oggi mi sono vestito con cura, giacca leggera di cotone blu marine, camicia azzurrina, colletto bot ton-down aperto, pantaloni kaki e mocassini chiari, sen za calzini, come da sempre in estate“
Genova: luogo dell’anima e della verità
L’ambientazione non è mai sfondo passivo, ma corpo vivo del romanzo. Genova non viene solo descritta: viene evocata, respirata, percepita attraverso odori, suoni, contrasti architettonici.
È una città verticale, introversa, piena di vicoli e squarci improvvisi sul mare – perfetta per ospitare un dramma esistenziale. Le sue atmosfere, ora cupe ora illuminate da sprazzi poetici, rispecchiano dunque la dualità dei personaggi: dentro e fuori, sopra e sotto, verità e illusione.
Rodriguez mostra una rara capacità di far parlare la città, di trasformarla in uno specchio emozionale. Chi conosce la città, la ritroverà in tutta la sua intensità; chi non la conosce ne verrà affascinato.
Un linguaggio che accarezza e ferisce
Uno dei tratti distintivi dell’opera è senza dubbio la prosa. Lo stile è curato, limpido, capace di creare immagini forti senza mai cadere nell’enfasi. Si interporre introspezione e dialoghi con grande equilibrio, offrendo al lettore momenti di lirismo come anche scene di tensione vivida.
Le parole scivolano con naturalezza, rimangono addosso come carezze taglienti: leggere ‘La ragazza con la gonna a fiori’ significa lasciarsi toccare nel profondo.
Il ritmo del racconto, inoltre, è sapientemente calibrato: non ci sono cali d’intensità, solo pause volute che servono ad approfondire un pensiero, a costruire l’attesa, a dare respiro alle emozioni. La struttura narrativa è solida, ben orchestrata, e accompagna chi legge in una spirale in cui ogni elemento – una fotografia, un dettaglio, un ricordo – assume un significato decisivo.
Sotto la superficie del thriller, quindi, si nasconde un’analisi raffinata di temi universali: la colpa, la memoria, l’identità, la difficoltà di lasciar andare ciò che ci definisce. Antonio è un uomo alla ricerca di un senso, di una seconda possibilità, di un nuovo inizio. E in questo è profondamente vicino a ogni lettore/lettrice.
Il romanzo invita alla riflessione senza mai risultare didascalico. Non offre risposte nette, bensì domande penetranti. È un noir, sì, finanche un romanzo sull’essere umani, sulla forza della resilienza e sull’importanza dei legami autentici.
In definitiva, ‘La ragazza con la gonna a fiori’ è molto più di un giallo ben scritto. È un viaggio dentro la coscienza, una dichiarazione d’amore per la parola scritta e per il potere della narrazione.
Guido Rodriguez, con il suo esordio, si impone come una voce originale e matura nel panorama letterario italiano. Un lavoro che resta, che si insinua silenzioso e poi non smette più di risuonare.
Il libro è consigliato a chi ama i noir psicologici, a chi cerca storie dense di significato, a chi crede che la verità sia sempre un mosaico da ricomporre, dentro e fuori di sé.
Andrea Di Sciullo
Biografia
Guido Rodriguez, napoletano di nascita ma cresciuto a Genova, professore di neurofisiopatologia, esordisce nella narrativa con “La ragazza con la gonna a fiori”, dopo una vita trascorsa al servizio della medicina tra clinica, ricerca e didattica.
La Ragazza con la gonna a fiori
Guido Rodriguez
Edizioni Morellini
Collana Riflessi
Genere Narrativa
Anno 2025
Pagine 216