Nell’ambito della rassegna Expo, in corso presso il teatro Belli di Roma, fino allo scorso 30 marzo è stato in scena ‘Bianco’, uno spettacolo profondo e onesto per lo sguardo che offre sul tema della malattia; il testo è scritto con grande abilità da un giovane autore che merita di essere tenuto d’occhio: Giuseppe Tantillo
Lucio e Mia non hanno neppure quarant’anni. I due ragazzi si incontrano nel reparto di oncologia di un ospedale dove entrambi sono in cura: la malattia sembra essere l’unica cosa che accomuna i due individui dal momento che entrambi si presentano come persone completamente diverse; lo scorrere del tempo permetterà a Lucio e Mia di creare un rapporto unico e significativo che rappresenterà una valvola di sfogo per tutti e due.

‘Bianco’ è uno spettacolo di grande spessore che fa conoscere al pubblico un nome molto interessante, quello di Giuseppe Tantillo, un uomo di teatro a tutto tondo che firma questo testo con acutezza e competenza.
Bianco: una storia realistica
Il lavoro parla di malattia senza girarci attorno, senza figure retoriche e inserendo in tutta la rappresentazione dei contorni realistici e spesso persino cinici.
Proprio quel cinismo, e a volte quasi la rassegnazione nei confronti di un destino crudele, è raffigurato dal personaggio di Mia, interpretato benissimo da Valentina Carli, che raffigura un punto di vista a volte onesto o a volte pessimistico, ma senza dubbio a fuoco.
Nel corso della messinscena infatti i due protagonisti discutono delle proprie malattie con un approccio diametralmente opposto che, allo stesso tempo, disegna i caratteri dei due soggetti rendendoli differenti ma, in una serie di circostanze, anche molto simili.
Un lavoro toccante
Tutto questo viene rappresentato tramite una costruzione scenica solida e azzeccata che si inserisce a perfezione nella corrente registica di questi anni a noi contemporanei, nella quale viene data maggiore importanza al testo senza però appiattire la regia stessa o farla lavorare troppo in sottrazione.
L’opera è toccante e in alcuni frangenti persino commovente, il tema trattato arriva al pubblico con immediatezza e sincerità, ma nonostante sia inevitabile ragionare sull’argomento con un umore che si barcamena tra lo spavento e la tristezza, questo riuscito spettacolo è in realtà una nobile e veritiera riflessione sulla vita che a ogni membro del pubblico insegna qualcosa di eterogeneo e importante secondo la sua sensibilità.
Due attori da tenere d’occhio
In scena, Valentina Carli e lo stesso Giuseppe Tantillo impersonano i propri ruoli con grande disinvoltura, con le giuste caratterizzazioni e la migliore sintonia, facendo di Mia e Lucio due personaggi verosimili ai quali ci si affeziona in fretta.
Con ‘Bianco’, Giuseppe Tantillo si presenta come un ottimo autore e regista da tenere d’occhio e sul quale vale la pena investire.
Gabriele Amoroso
Teatro Belli
Expo – Teatro Italiano Contemporaneo
rassegna diffusa di drammaturgia italiana contemporanea
Bianco
dal 25 al 30 marzo
Testo e regia Giuseppe Tantillo
con Valentina Carli e Giuseppe Tantillo
Assistente alla regia Andrea Console
Costumi Alessandro Lai
Scenografia Antonio Panzuto
Produzione Binario Vivo Teatro Nuovo / Accademia perduta Romagna teatri / Teatri molisani
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