Il teatro 7 di Roma ospita dall’11 al 30 marzo ‘Believe it’. Lo spettacolo diretto da Vanessa Gasbarri racconta quanto una famiglia sia fonte di forza e vicinanza, soprattutto in un momento di difficoltà che coglie un/una componente del gruppo. Una rappresentazione che incita ognuno di noi: tutti/e ce la possiamo fare, per uscire dal buio scuro senza arrendersi
Che significa credere?
Quando tutto sembra perduto, i problemi appaiono insormontabili e le difficoltà sembrano travolgere una famiglia, se desideriamo che una certa realtà cambi, per prima cosa bisogna orientare l’arco verso noi stessi, puntare al nostro cuore e cercare di trovare quella fede che ci fa credere in noi.

È ciò che fa la famiglia rappresentata dall’affascinante testo di Roberta Skerl in scena fino a domani 30 marzo al teatro 7 di Roma: prova ad attingere a quella forza latente racchiusa dentro ognuno di noi che ci spinge a fare delle azioni potenti in cerca di riscatto, vittoria, ma soprattutto felicità.
La tv che convince ad avere fiducia in se stessi
‘Believe it!’ è il titolo di un programma televisivo che vede protagonista un sedicente Dott. Solzini (un simpatico Pietro Becattini) imbellettato di paillettes che dispensa consigli di benessere in maniera scomposta e spesso non troppo gentile.
La giovane Serena, incarnata da Francesca Bruni Ercole che utilizza con destrezza un vibrante linguaggio del corpo, è imbrigliata nel suo trauma dopo aver perso la sua migliore amica davanti ai suoi occhi, e non fa altro che stare sdraiata sul divano ossessionata dalla trasmissione.
E la famiglia, che ruota intorno a lei e vive un dramma dopo l’altro, ha come sottofondo giornaliero i suggerimenti dell’evidente cialtrone che si fa chiamare dottore, il quale viene costantemente denigrato da ogni componente della casa.
Ma se c’è un remoto e sfocato messaggio positivo che lancia il programma tv è proprio quello di non smettere di credere.
Believe it: la forza dell’amore
I protagonisti di questa storia infatti sanno bene che vuol dire andare ad afferrare ciò che appare inafferrabile perché -nonostante le difficoltà sempre più grandi che continuano ad affrontare, con le inevitabili crisi nei rapporti che ne conseguono, la famiglia di Elia e Sara sa scendere nelle profondità della sofferenza e lì trovare acqua nel deserto.
Tant’è che il nucleo famigliare crede proprio in un futuro migliore, poiché guidato dalla forza dell’amore che lo lega.
Elia, di cui il capace, profondo e intenso Alessandro Salvatori veste i panni, è sposato con Sara e ha perso il lavoro a causa di una malattia che lo costringe a casa. Sara, interpretata da Veronica Milaneschi con grande passione e naturalezza, ha tutti/e i/le congiunti/e sulle spalle e per questo è spesso stanca, nervosa e suscettibile.
Elia e Sara hanno un altro figlio, Mirko, un giovane e realistico Gabriel Durastanti, il quale porta con sé il peso di aver investito una donna tempo addietro e di averla resa disabile. Di conseguenza, la sua famiglia ha perso la casa per poter pagare danni e spese legali.
Per tale motivo tutti/e vivono in casa della nonna Elvira, la mamma di Elia, che definisce il quadro familiare. Una tenera signora impersonata abilmente da Lorenza Guerrieri, un’attrice di grande esperienza che riesce a trasmettere al pubblico amorevolezza ed empatia. Elvira è una nonna semplice che ha una parola buona per tutti/e e che crede sempre che ci sia una soluzione a tutto.
Mirko, inoltre, più di tutti è in cerca di un affrancamento che gli alleggerisca l’animo e lo fa sognando il suo futuro con il fedele amico Tullio (Francesco Stella), fondamentale per portare alle scene ulteriori momenti di divertita leggerezza.
Una sfida registica
I/le protagonisti/e si muovono all’interno di una scenografia essenziale e funzionale; calcano il palco con equilibrio sfoggiando una recitazione che ricalca ritmi cadenzati.
La platea quindi rimane del tutto rapita e travolta dall’interpretazione del cast, senza mai percepire momenti di calo né di distrazione, desideroso di vedere un lume di felicità negli occhi di questa famiglia alla quale inevitabilmente ci si affeziona.
La solida e movimentata regia di Vanessa Gasbarri è un valore aggiunto. Una bella prova, dunque, quella intrapresa dalla regista: portare al Teatro 7 uno spettacolo di questo tipo, in cui le tematiche affrontate – superare le difficoltà, sentirsi vicini agli/alle altri/e e l’importanza della famiglia, sono fronteggiate sempre in bilico tra la risata e la lacrima, in cui l’emotività gioca un ruolo fondamentale.
‘Believe it’ è una sfida più che vinta. Anche a giudicare dal numeroso pubblico in sala che ha applaudito con vigore soprattutto a conclusione della rappresentazione.
Non era affatto semplice portare a termine un’operazione ambiziosa: la Gasbarri mette a segno una pièce di grande valore, sia per aver saputo bilanciare con maestria le emozioni che ogni personaggio prova sia lanciando al pubblico il messaggio che ognuno di noi ce la può fare, può uscire dal buio anche quello più scuro. Basta crederci!
Luisella Polidori
Foto: Monica Irma Ricci
Teatro Sette
dall’11 al 30 marzo
Believe it
di Roberta Skerl
Regia Vanessa Gasbarri
con Alessandro Salvatori, Veronica Milaneschi, Francesco Stella, Pietro Becattini, Gabriel Durastanti e Francesca Bruni Ercole
e con la partecipazione di Lorenza Guerrieri