La raccolta ‘Risme private’ di Andrea Giampietro edita da Di Felice Edizioni racconta le fragilità del mondo e dei poeti. Riflessioni critiche e pensieri che vanno oltre le pagine
Ci sono poeti che piegano la parola come un foglio, e altri che la lasciano vibrare nell’aria, perché raccolga gli echi del mondo. Andrea Giampietro appartiene a questi ultimi.

L’autore pubblica la raccolta di poesie ‘Risme private’ con Di Felice Edizioni, in cui Silvio Ramat nell’introduzione scrive del “dominio di un endecasillabo che Giampietro rispetta e modula come il costante e insostituibile signore della trama sonora”.
La risma, nota come pacco o fascio, deriva dall’arabo rizma o rezmah. In origine indicava un fascio di panni.
Le risme di Giampietro sono panni stesi al sole, al vento, da eco ai foglietti tibetani che liberano le preghiere scritte, invocate. Raccontano con schiettezza poetica emozioni, sentimenti, esperienze.
Risme private: guerra e omologazione
I testi, per la maggior parte brevi e a verso libero, affrontano tematiche attuali come la guerra, l’omologazione e il consumismo, pungolano ironicamente il mondo dei poeti.
Il libro è strutturato in più sezioni: risme private, intermezzo sentimentale, zero in condotta, svaghi e licenze, tre dediche.
L’autore ci accompagna così “tra carte che non sanno/sapore di scaffali, tra tarme sotto i gomiti seduti/a indaffarare il legno”.
“Per la gente d’Ucraina” è un canto di speranza per un popolo duramente provato dalla guerra: “Non è morta la gloria d’Ucraina/se la stirpe cosacca ancora splende/tra i roghi e le macerie nelle strade”.
Le poesie per Francesca sono intrise d’amore, riflettono la profondità di sentimenti autentici, intimi ma allo stesso tempo di valore universale.
Svaghi e licenze
La sezione “svaghi e licenze” è la più particolare, sottopone il lettore ad una riflessione attenta su ciò che attraversa la società.
L’ironia è inoltre lo strumento ideale per scuotere le coscienze, per rivelare verità taglienti.
Il poeta ha la possibilità di lasciare traccia del suo pensiero critico: “di fronte al disastro italiano/l’impegno civile ci preme/ma invece di armarci la mano/ci difendiamo coi meme”.
Giampietro, in ‘Risme private’, utilizza la poesia come strumento di osservazione del mondo, in cui il linguaggio è orientato a sorprendere il lettore, mantenendo ritmo e originalità.
Un procedere in avanti, quindi, con lo sguardo rivolto al futuro, senza troppi ripensamenti, nonostante le ombre del tempo.
Michela Zanarella
Biografia
Andrea Giampietro nasce a Popoli (PE) nel 1985. Cresciuto a Pratola Peligna, vive attualmente a Sulmona (AQ). Come autore di versi ha pubblicato Il paradiso è in fondo (2010); Di notte a luna spenta (2012); Cronache dall’imbuto (2017), e Quasi una scorciatoia. Elegie ed epigrammi (2020).
Nel 2021 pubblica uno studio storico su Pratola Peligna (“Pratola che se ne va. Storie tradizioni e personaggi di Pratola Peligna tra otto e novecento”) e nel 2024 “Studi di letteratura abruzzese”.
Come traduttore ha reso in italiano le opere di Oscar Wilde (“La ballata del carcere di Reading”, Roma, Ediz. Croce, 2012), “Elizabeth Gaskell” (Bran e altre poesie, Ediz. Croce, 2016) e “Stéphane Mallarmé” (Poesie, Rusconi Libri, 2020).
Per Rizzoli ha tradotto, dal francese, il reportage giornalistico “La macchina della morte” (2016) di Garance Le Caisne.
Scrive recensioni e saggi di critica letteraria per quotidiani e riviste (come “L’immaginazione” di Manni, “Poesia” di Crocetti e “il 996” del Centro Studi “G.G. Belli”).
Nel 2016 inizia la sua collaborazione col poeta abruzzese Ottaviano Giannangeli, che assiste nella revisione della sua opera omnia, “Quando vivevo sulla terra” (2017).
Nel 2019 cura il volume-omaggio “Un gettone di memoria. 23 voci per Ottaviano Giannangeli”. L’anno seguente, sempre con la sua curatela, vede la luce il romanzo giannangeliano “Ti ricordi” (Ediz. Amaltea).
Risme private
Andrea Giampietro
Edizioni Di Felice
Collana La Carena
Genere Poesia
Edizione 2024
Pagine 97
