In scena presso lo Spazio Diamante di Roma fino al 26 gennaio, ‘L’estinzione della razza umana’ è un interessante copione, scritto da Emanuele Aldrovandi, che rielaborando in maniera palese la storia dell’insopportabile epidemia di COVID-19 che ha messo in ginocchio l’intero mondo cinque anni fa, propone al pubblico una singolare trama che, per quanto costruita su aspetti realistici, sembra disegnare un inquietante presente distopico
Una misteriosa epidemia, che diffonde un virus capace di trasformare gli uomini in tacchini, costringe tutti gli abitanti del mondo a rimanere chiusi dentro casa, evitando qualsiasi contatto con gli altri; durante quella lunga quarantena, a Milano due coppie vicine di casa iniziano a interagire per ammazzare il tempo, ma quando gli argomenti trattati dai quattro si fanno più seri, emergono dei forti attriti che mettono in luce le parvenze più meschine di tutti loro.

‘L’estinzione della razza umana’ è l’arguto testo scritto da Emanuele Aldrovandi che raffigura la totalità degli aspetti legati al covid19 in un modo niente affatto banale o artefatto.
L’estinzione della razza umana: dritti al punto
L’opera infatti tratta l’argomento senza eccessi e drammatizzazioni, con un linguaggio realistico e privo di retorica e, soprattutto, con un intreccio narrativo libero da simbolismi esasperati, sottotesti o troppe chiavi di lettura.
Lo spettacolo prende una piega veramente interessante quando i cinque protagonisti iniziano a dialogare fra loro: a quel punto il senso del lavoro diventa evidente e accattivante.
Tutti i personaggi, infatti, discorrono elencando le proprie opinioni ma esponendo anche una lunga serie di luoghi comuni e ovvietà che li disegna come persone mediocri ed egoiste.
Ognuno di essi rappresenta una caratteristica che, in maniera complementare, diventa l’opposto delle peculiarità degli altri protagonisti, in una reazione a catena che inevitabilmente dimostra come le situazioni di emergenza e pericolo facciano trasparire gli aspetti peggiori degli esseri umani.
Ottima prestazione di Giusto Cucchiarini
Il punto forte di questa rappresentazione è il cast: i cinque attori impegnati in scena si mostrano tutti capaci, disinvolti e ben affiatati tra loro, riuscendo a dar vita a dei soggetti tanto verosimili quanto antipatici nella loro superficialità.
In questo valido gruppo spicca nome di Giusto Cucchiarini, l’interprete del razionale Andrea, il quale è padrone del personaggio più sfaccettato e definito, e recita con estrema naturalezza, diventando il vero detonatore di tutta la messinscena.
‘L’estinzione della razza umana’ è un’opera che pone tanti interrogativi e altrettante riflessioni, apparendo però come un lavoro teatrale di alta qualità che merita una lunga vita e tutti gli applausi che il pubblico concede.
Gabriele Amoroso
Spazio Diamante
dal 23 al 26 gennaio
L’estinzione della razza umana
Scritto e diretto da Emanuele Aldrovandi
con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia e Riccardo Vicardi
Costumi Costanza Maramotti
Luci Luca Serafini
Scene Francesco Fassone