Francesca Romana Rotella pubblica la raccolta di poesie ‘Ciliegie’ con Ensemble. L’autrice dedica versi alle persone amate, ai familiari, racconta la città in cui vive tra luci ed ombre, cercando di cogliere bellezza da ogni esperienza
Francesca Romana Rotella torna in libreria con ‘Ciliegie’, la seconda raccolta di poesie edita da Ensemble, libro dedicato a sua madre, Franca Maria.

A tal proposito, Anna Segre nella postfazione scrive: “Si trova, nelle sue poesie, un’ostinazione al rilancio, anche nel saluto, nella separazione, la benedizione da portarsi dietro, come un cibo salvifico in caso di fame”.
Ciliegie: ricordi e attese
La prima poesia “Ciliegie” dà il titolo all’intera silloge ed è intrisa di reminiscenze e di vita, un omaggio alla nonna: “Nonna mi porta le ciliegie appena lavate/è arrivata l’estate/e con lei le finestre sempre aperte/l’azzurro prepotente”.
La ciliegia, appunto, frutto sacro a Venere, rappresenta la fragilità, la bellezza fugace e la rinascita. Qui infatti diventa simbolo di un’estate che rievoca ricordi e la consapevolezza del distacco.
Tra le pagine del testo troviamo poesie a verso libero di media e breve lunghezza e, nella sintesi, l’autrice riesce a trasferire al lettore immagini incisive.
C’è anche una lirica tradotta in spagnolo da Antonio Nazzaro, che mette in evidenza come la poesia superi ogni barriera e confine.
Così anche l’attesa di un autobus può diventare momento di riflessione in versi per captare “puzzo di speranze morte e d’urbana povertà”.
Roma: luci ed ombre
Roma, città in cui vive Rotella, è presenza costante: le lucciole al Gianicolo, Trastevere in festa, la granita al limone, all’amarena, localizzata nella memoria di chi è romano.
Francesca Romana Rotella ha uno slancio di sguardi che si trasforma in poesia concreta, veritiera. La poeta coglie infatti l’attimo, traducendolo in intuizione senza forzare il linguaggio che scorre limpido.
È un processo creativo che si nutre di continua osservazione, come se l’occhio fosse il filtro giusto per generare parole autentiche: “nella carne dell’altro vidi io/l’orma del creatore/vidi Dio”.
Riconoscersi quindi nell’altro, nelle persone che incontriamo, nelle semplici cose che ci attraversano. Siamo tutto ciò che è dentro e fuori di noi.
L’autrice, rievocando esperienze, condivide emozioni, ricordi, cicatrici, e nelle attese, lascia che sia il perdono il passo per procedere in equilibrio.
Tra “tanta disumana umanità” la bellezza è l’unica cosa in cui credere.
Michela Zanarella
Biografia
Francesca Romana Rotella (Roma, 1975) si è laureata in lLngue e letterature straniere con una tesi sullo scrittore e poeta spagnolo José Jiménez Lozano.
Partecipa a poetry slam in locali dei circuiti romani. Con Ensemble ha pubblicato “Un rossetto e un taccuino” (2023), la sua prima raccolta poetica.
Francesca Romana Rotella
Ciliegie
Edizioni Ensemble
Collana Poesia
Genere Poesia
Anno 2025
Pagine 63