Ai Concerti del Tempietto, dopo aver festeggiato la Santa Pasqua, si è affacciata la Pasquetta per un pomeriggio ammaliante. ‘Pasquetta al Tempietto’ ha visto protagonista Caterina Goglione al pianoforte, che ha incantato la platea grazie alle gradevoli melodie, reinterpretando Mozart, Schubert, Chopin, Faurè e Gershwin
Pasquetta, 21 aprile 2025. Roma si accende sotto un cielo di zaffiro, l’aria intrisa di fiori selvatici e del respiro antico delle sue pietre.

Nel Teatro di Marcello e in particolare nella sua Sala Baldini, dove gladiatori e poeti hanno lasciato le loro ombre, Caterina Goglione, una maga cresciuta all’ombra del grande Arturo Benedetti Michelangeli, trasforma il suo pianoforte in un pennello d’oro.
Non è un concerto, amico. È un incantesimo, un viaggio che intreccia la disciplina del classico con la libertà del sogno, dove ogni nota dipinge un colore e ogni melodia accende un fuoco nel cuore di grandi e piccini.
Pasquetta al Tempietto: Mozart, il Folletto di Luce
La “Sonata K570 in Si bemolle Maggiore” di Mozart non è un reliquiario da museo. Goglione la strappa dalle catene della tradizione e la lascia danzare tra i vicoli di Roma, sotto il sole primaverile.
L’Allegro è un raggio di sole che scalda il petto, un invito a ridere come un bambino. L’Adagio, invece, si tinge di viola, un tramonto che sussurra segreti antichi con la dolcezza di un abbraccio.
L’Allegretto è Mozart che ti strizza l’occhio, un folletto dispettoso che invita tutti/e, dai/dalle piccoli/e spettatori/spettatrici agli/alle adulti/e, a saltare su un prato di stelle. Questo è Mozart vivo, e Goglione è la sua musa.
Schubert: il Bosco dei Sogni
Segue Schubert, con i “Momenti Musicali – Op. 94 – D 780”. Non è musica, bensì un sentiero in un bosco incantato, dove la luce gioca tra le foglie e il vento canta storie.
Il Moderato è un passo cauto, l’Andantino un ruscello che riflette il cielo, l’Allegretto moderato un battito di cuore che accelera.
Goglione, dunque, tesse queste note come fili di seta, dipingendo paesaggi di smeraldo e ombra. I/le bambini/e spalancano gli occhi, mentre gli/le adulti/e trattengono il fiato: è un sogno condiviso, un percorso che parla all’anima di chi sa ascoltare.
Pasquetta al Tempietto: Chopin, stelle e lacrime
Con Chopin, Goglione apre il cuore. L’”Improvviso n° 1 op. 29 in La bemolle Maggiore” è un vortice di tempesta, un cielo notturno squarciato da fulmini, ma con una stella che brilla al centro.
Il “Notturno in si bemolle minore op. 9 n° 1” è una tela di seta nera, ricamata con lacrime d’argento: una ninna nanna che sa di addii, ma anche di speranze sussurrate. I silenzi sono specchi d’acqua, dove la platea vede riflessi i propri desideri.
Il pianoforte non suona, canta, piange, ama. E il pubblico si lascia avvolgere da un arcobaleno di emozioni.
Fauré: La Coperta di Stelle
Fauré porta una pausa, però non è quiete. L’”Impromptu op. 31 n° 2 in fa minore” e il “Notturno in Si Maggiore op. 33 n° 2” sono una coperta di stelle, morbida ma attraversata da scintille di mistero.
Goglione suona con una dolcezza che accarezza, ma sotto le sue dita c’è un’ombra, come un lupo che osserva da lontano. Le armonie sono fili di nebbia e oro, un dipinto che svanisce appena lo sfiori.
È un respiro profondo, una tregua che prepara il cuore alla tempesta finale, e il pubblico si stringe in questo abbraccio di note.
Pasquetta al Tempietto: Gershwin, il fuoco della vita
Infine, il colpo di grazia: Gershwin. I “Three Preludes – Allegro ben ritmato e deciso, Andante con moto e poco rubato, Allegro ben ritmato e deciso” sono un falò che divampa, un’esplosione di rosso, blu e oro.
L’artista danza sui tasti come una sacerdotessa del ritmo, le sue dita, forgiate da anni di studio con maestri come Sergio Marengoni, dipingono fiamme di libertà.
È jazz, è classica, è vita. Le pietre del Teatro di Marcello vibrano, quasi volessero unirsi alla festa. Bambini e bambine battono le mani, gli/le adulti/e ridono e si alzano: è un carnevale di emozioni, e Goglione ne è la regina.
Il Miracolo
Quando l’ultima nota si spegne, non ci sono applausi composti. Ci sono grida, sorrisi, occhi lucidi che brillano come se avessero visto l’infinito.
Caterina Goglione, in ‘Pasquetta al Tempietto’, con la sua arte affinata in concorsi internazionali e recital in tutta Italia, non ha solo suonato, ha aperto una porta su un mondo di sogni.
Il programma – Mozart, Schubert, Chopin, Fauré, Gershwin, si è presentato sotto forma di storia, un arcobaleno che unisce la luce del classico alla ribellione del moderno, l’anima umana al caos dell’universo.
La platea non lascia il Teatro di Marcello allo stesso modo di come è entrata. Qualcosa si è sciolto, ha preso fuoco, si è trasformato in un canto.
Goglione non ha intrattenuto, ha preso per mano tutte/i, mostrando la magia che vive in noi. E mentre camminiamo per le strade di Roma, con il tramonto che dipinge il cielo di rosa e arancio, il profumo di primavera nei polmoni, lo sappiamo: la musica non è solo suono. È un incantesimo. E Caterina Goglione è la sua fata.
Filippo Novalis
Notti Romane al Teatro di Marcello
Concerti del Tempietto
Festival Musicale delle Nazioni
21 aprile
Concerto di Pasquetta
Caterina Goglione pianoforte
Musiche
Mozart, Schubert, Chopin, Faurè e Gershwin
W.A. Mozart – Sonata K 570 in Si bemolle Maggiore
F. Schubert – 3 Momenti musicali dall’Op. 94 – D 780: n° 1 Moderato, n° 2 Andantino, n° 3 Allegretto moderato
F. Chopin – Improvviso n° 1 op. 29 in La bemolle Maggiore; Notturno in si bemolle minore op. 9 n° 1
G. Fauré – Impromptu op. 31 n° 2 in fa minore; Notturno in Si Maggiore op. 33 n° 2
G. Gershwin – “Three Preludes for piano
