Un tuffo nel passato
La musica, si sa, è eterna. Attualmente il gruppo degli emergenti nostrani, sempre in crescita, propone a suo modo note nostalgiche e ispirate a sonorità più contemporanee. In questo caso, tra pop, incursioni elettroniche e musica retrò i ricordi si fanno più marcati e definiti
Eduardo De Felice esordisce a maggio di quest’anno con ‘È così’. L’album vuole quasi testimoniare che le cose bisogna accettarle, appunto, così come vengono. E cosa c’è di più facile di addentare una fetta di cocomero, come un bambino?
Anticipato dal brano “Cosa posso farci” il disco contiene undici canzoni e si forgia per di più di una ripresa stilistica che ci riporta indietro nel tempo. Riconosciamo infatti le tipiche sonorità anni ’70 – ’80, che hanno accompagnato i momenti più belli del nostro passato (almeno per chi è cresciuto nel secolo scorso).
‘È così’ – termine che ricorre spesso nei titoli e non solo – sembra strizzare l’occhio agli “Audio 2”, gruppo formatosi nel ’93, che già all’epoca faceva eco a Lucio Battisti. Cantautore peraltro al quale De Felice si ispira.
Altri motivi musicali però ricordano anche Claudio Baglioni: “Non ci sarò” evoca la rapidità di “Via” con un buon uso delle corde, della batteria e dell’elettronica, che dialogano senza interferenza, e inoltre termina senza dissolvenza alcuna.
Le parole a cui accinge il cantautore rimandano un po’ alle situazioni della vita di tutti i giorni proprio come canta in “Strade su strade”, che apre l’album. Dal ritmo pop indica le tante direzioni di ognuno, tra il non perdersi e il sentirsi appiattiti dalle delusioni, cercando di recuperare un equilibrio nonostante il buio e quindi vedere la nostra forza. Scivola via che è una bellezza grazie alle note lunghe tenute e poi sfumate della tastiera.
“Acqua torbida” sveglia l’ascolto. Il motivo è orecchiabile sebbene la presenza della batteria sia persistente e giochi con il testo stesso, quasi come un grido solitario.
La terza canzone, “Amore ciao” tratteggia un addio e un perdono allo stesso tempo, mentre noi ci perdiamo nelle emozioni di una perdita, nell’odore rimasto della persona perduta e nel tentativo di un recupero.
Segue “Cosa posso farci” più morbida e sensuale, in cui l’innamoramento regna sovrano. I tasti percossi del pianoforte emergono con leggiadria nella dolcezza della melodia ondeggiante, che dialoga con gusto con le incursioni elettroniche. Una lettera d’amore: lo sguardo romantico di Eduardo De Felice. Qui, per di più, sembrano emergere i Matia Bazar dalle voci sfumate.
La voce graffiante del cantautore riempie del suo vigore ogni brano. Profonda, riesce nella sua innata versatilità, stabilendo quindi un contatto con le sue svariate tonalità. In “Possibilità” la viviamo neutra e pronta alla velocità per seguire a tempo la musica che l’accompagna. Alan Sorrenti è una gradevole rievocazione.
Il sesto brano ricorda nell’immediato Battisti. “Succede così” è fresco e riempie gli animi dell’inaspettato, che non siamo più abituati a vivere e a cogliere al momento opportuno. Il ritmo dance compare piacevolmente.
Eduardo De Felice invita a riprenderci gli attimi all’interno di una semplicità che dobbiamo nuovamente riconquistare, come l’accettazione de “Al momento sbagliato”.
“Giorni alle spalle”, “Piccola stellina fragile” e “E così deve andare” ci guidano verso la conclusione.
In “Giorni alle spalle” i suoni sono sospesi e creano un filo conduttore all’interno del quale la tromba si palesa calda; qui il canto sembra accennare un rap da sviluppare e le note del pianoforte si fanno più cadenzate e arrabbiate. “Piccola stellina fragile” ci prende decisamente per mano: si accosta a una delicata ninna nanna, verso l’esortazione a brillare e a non nascondersi al mondo; il sax dona un’atmosfera soave, per una chiusa in jazz inequivocabile.
“E così deve andare” chiude il primo CD di De Felice. Prodotto da Apogeo Records (Napoli) vede la partecipazione di Gnut. In acustico la melodia è interamente suonata con la chitarra. Le voci sembrano non prendere respiro. Ed ecco che a sorpresa entrano il piano, il violino e una batteria accennata. La delicatezza prende il sopravvento e noi sogniamo dentro mondi in cui De Felice ci ha ri-condotti, nostalgici, chiari e comprensibili.
Soprattutto lo fa attraverso una ricercatezza e un intreccio di termini a cui non siamo più avvezzi. Un disco dunque da ascoltare, all’interno del quale scovare qualche suggerimento per dichiarare i propri sentimenti.
Annalisa Civitelli
Eduardo De Felice
È Così
1. Strade su strade
2. Acqua torbida
3. Amore ciao
4. Cosa posso farci
5. Possibilità
6. Succede così
7. Al momento sbagliato
8. Giorni alle spalle
9. Piccola stellina fragile
10. Non ci sarò
11. E così deve andare
prodotto da Apogeo Records