Col suo album di debutto ‘Zima Blue’, uscito lo scorso 28 giugno e prodotto da La Grande Onda, ispirato da una delle puntate più belle di “Love Death & Robots”, Alessandro Proietti si presenta al pubblico: una voce rap moderna, sensibile, curiosa
“Love Death & Robots” è una serie animata antologica approdata su Netflix nel 2019. Si tratta di una collezione di cortometraggi di fantascienza, che tratteggiano tematiche legate alla robotica e all’evoluzione della tecnologia.
La maggior parte delle puntate sono adattamenti di racconti di celebrati autori di fantascienza moderna, quali John Scalzi e Ken Liu – oppure Alastair Reynolds, scrittore e astrofisico britannico, tre volte finalista del “Premio Arthur C. Clarke” per il romanzo “La Rivelazione”. E autore di “Zima Blue”, da cui è tratto uno degli episodi più acclamati.
Ispirazione dalle tinte oltremare
Zima Blue è un misterioso artista, che realizza unicamente opere massimaliste di quel particolare colore, e che in un’intervista rivela la sua vera identità al mondo per la prima volta. A partire da questo episodio, Alessandro Proietti ha costruito la genesi artistica del suo secondo album, intitolato proprio ‘Zima Blue’.
Nelle parole dell’artista, dunque, quella tinta “È un colore a metà tra quello del cielo e quello del mare, un equilibrio perfetto quello che tutti noi ricerchiamo costantemente. Un livello di autocoscienza che garantisce la consapevolezza emotiva sufficiente a raggiungere la felicità.”
Alessandro Proietti è romano fino al midollo, nato e cresciuto alla Garbatella, e proprio alla cultura romana, nel bene e nel male, deve i primi passi della sua fama. La parte di Alex Anacleti in “Suburra” – la Serie, tratta dall’acclamato romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, è il lancio per una carriera recitativa che intende mantenere a galla, parallelamente alla sua musica.
E anche in quella quindi è immerso un profondo sapore di romanità: collabora con La Grande Onda, etichetta di Tommaso Zanello in arte Piotta, e il singolo d’apertura dell’album “Zima Blue”.
Zima Blue: il sentimento malinconico
Proietti ha un timbro chiaro e piacevole, molto teatrale, un po’ da imbonitore. Se ne serve per arricchire la delivery delle sue canzoni, trasformando le strofe da classico rappato a veri e propri monologhi teatrali.
Anche nei momenti in cui utilizza l’autotune, in uno speak-sing inquieto che ricorda il Vergo di X-Factor o il più riconoscibile Mahmood – da “Dorado/Barrio” alla conferma di “Tuta Gold” – si abbina pertanto all’atmosfera dell’album in una modalità che indica coscienza d’azione.
Tornando al concept legato al blu, di conseguenza, non si può non pensare a un celebre modo di dire che si usa in inglese – feeling blue, per indicare il sentimento malinconico. Blu è il colore della Tristezza nel cartone Disney “Inside Out”, e blu – ‘Zima Blu’ – è il colore a cui è tanto legato l’artista titolare, famoso in tutto il mondo ma così inquieto da non riuscire a trovare uno scopo per la sua esistenza.
La sensibilità emotiva che arricchisce il disco rappresenta così l’arma principale dell’arsenale di Alessandro Proietti. Anche tracce più ballabili ed elettroniche, quali “30 anni”, si colorano di nuova vita con il suo tono delicato e l’universale ansia di cui canta il suo artefice.
’Zima Blue’ è un album nuovo, ma professionale e fieramente radiofonico, che presenta una voce narrante priva del machismo e delle posture di molti suoi colleghi in favore di un realismo autentico e nudo. Le ricerche emozionali di Proietti, vicine a tutti quanti, sono espresse in un sound che rimane sospeso in equilibrio tra passato e presente, elevando entrambi. Una promessa di belle cose – di un’alba luminosa, in fondo al blu.
Maria Flaminia Zacchilli
Alessandro Proietti
Zima Blue
1. Vedo non vedo
2. Wow
3. Le 4 di giovedì
4. 30 anni
5. Centro
6. That’s All Right
7. Anima
8. Zima Blue
9. Pensiero Orizzontale
10. Ei Ma
11. Curcuma e veleno
12. Tra “c’era” e “una volta”
Produzione La Grande Onda
sostegno del MiC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”