E anche Sanremo 2024 – terza serata conquista 10 milioni di telespettatori pari al 60.1%. In ogni caso, questa 74° edizione del Festival oltre a farci rimpiangere l’era della musica composta e scritta bene tende all’omologazione generale
A Sanremo 2024 – terza serata, Amadeus inizia con un po’ di retorica ritenendo che le cronache abbiano messo in secondo piano il discorso di Allevi di ieri sera e l’intervento degli attori di “Mare Fuori” che si sono espressi contro la violenza di genere (c’è il dissenso di Elena Cecchettin, la quale riesce sempre a ribaltare la visione di ogni circostanza), mentre si sono concentrate di più sull’antipatica gag di Fiorello, Amadeus stesso e Travolta.
Nell’immediato, tuttavia, ci si rincuora con il canto lirico riconosciuto lo scorso dicembre Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. A intonare una delle arie più note di Giuseppe Verdi, il “Va pensiero”, è il Coro della Fondazione Arena di Verona con l’orchestra diretta dal Maestro Francesco Ommasini.
A tal proposito, in occasione della celebrazione del centenario della morte di Puccini, il 7 giugno prossimo, all’Arena di Verona si terrà il più grande evento d’opera che vedrà coinvolti cantanti lirici noti in tutto il mondo, 150 professori di orchestra e 300 artisti del coro.
Sanremo 2024: terza serata, Mannino da capogiro
Teresa Mannino, co-conduttrice, esplode in tutta la sua simpatia. Scende la scala un gradino alla volta, strizzando l’occhio alle vamp degli anni ’50. Conquista la platea e il palco che pare sia suo, scavallando di netto lo stesso conduttore. Inoltre, il suo dirompente monologo dona vitalità alla serata, innescando anch’esso riflessioni non irrilevanti.
In breve, se l’uomo guardasse di più alla natura sarebbe un animale umano migliore, anzi il suo senso di predominio su tutto e sugli altri non avrebbe più senso; è infatti l’uomo stesso a distruggere tutto ciò che lo circonda e a trattare male chi ha accanto. Siamo presuntuosi, invece di collaborare tra di noi, preferiamo il potere sulla natura, sugli altri in generale. Dovremmo prendere esempio dalle formiche tagliafoglie.
“Anche a me piace il potere, ma il potere di…di ridere, di cantare anche se sono stonata, di ballare per strada. Non sono disposta a ignorare le storie che non sono ancora passate. Se non è passato, non è il momento di passare oltre.”
Dunque, la comica siciliana, cresciuta a Zelig, dà prova della sua naturalezza e disinvoltura e la vorremmo a presentare la serata delle cover e la serata finale della kermesse.
Con Russel Crowe supera addirittura Amadeus: gli pone delle domande sicure, piene di curiosità. L’attore americano, ricordiamolo, è venuto in Italia per promuovere il suo tour: sarà il 23 giugno al Parco Archeologico del Colosseo, il 9 luglio agli Scavi di Pompei e via di seguito. Ci racconta, inoltre, di come sia arrivato al cinema, dei suoi esordi a teatro e delle sue origini italiane.
Canta “Let the ligh shine” dai ritmi rock-blues che altro che i Måneskin. Insomma, stupisce. La sua voce è profonda, calda. Incanta la platea, la performance di Crowe è strepitosa e alza il livello della terza serata.
Che si sia riparato all’errore con John Travolta?
Sanremo 2024: terza serata, più vigore e diritti
Si sa che a Sanremo quasi tutti vanno per fare promozione a programmi Rai o a serie tv. Ammettiamolo, di Giletti se ne poteva fare a meno, ma bisognava pur sempre dare notizia della sua nuova trasmissione.
Segue Eros Ramazzotti che festeggia i 40 anni di “Terra promessa”: anche lui si avvicina ai messaggi di Dargen D’Amico contro le guerre per giungere a una pace duratura. Ironizza sul ballo del “Qua Qua Qua”, e scambia delle battute amare con Amadeus su quanto accaduto con Travolta e Fiore. Altro momento basso.
Si parla poi delle morti sul lavoro e sono chiamati in causa Paolo Jannacci e Stefano Massini: il duo canta “L’uomo nel lampo”, brano ispirato da una storia vera, scritto dal drammaturgo toscano e musicato da Jannacci.
Il loro consolidamento artistico esordisce in “Storie”, spettacolo teatrale prodotto da Piccolo Teatro di Milano. Ricordiamo, inoltre, che Massini è tuttora l’unico autore italiano ad aver vinto un Tony Award, l’Oscar del teatro americano.
Segue una riflessione attenta sul diritto del lavoro che non prevede la morte e protegge i lavoratori e sulla dignità; “w la dignità“, dunque, come esprime lo stesso Massini. Ma proprio oggi è morto un lavoratore del Festival.
“Amore che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano“
Sanremo 2024: terza serata, l’Arena Suzuki e la Costa Smeralda
Sul Suzuki stage Paola e Chiara cantano “Furore” e nell’immediato ci ritroviamo in luoghi tropicali. Sabrina Ferilli interviene simpaticamente per presentare la serie “Gloria”, mentre Gianni Morandi è stato richiamato proprio da Amadeus e dona al pubblico un po’ di freschezza.
Ritorniamo indietro nel tempo con un must, “C’era un ragazzo”, e verso la fine con “Apri tutte le porte” che infiamma tutto l’Ariston.
Sulla Costa Smeralda troviamo Bresc, cantautore e rapper genovese, melenso e già sentito, ma non si comprende il titolo della canzone.
Sbarca a Sanremo 2024 – terza serata Edoardo Leo. Anche lui presenta “Il clandestino”, serie tv che andrà in onda su Rai 2. Poi attacca con un monologo dal quale trapela l’importanza di fare cultura, di accorgersi delle cose, di stare insieme agli altri, e comprendere che le convenzioni nel nostro convivere forse non rendono liberi. Ridere è rilevante, dunque, è incontrollabile come l’umorismo, la comicità, perché dimostra la salute democratica di una società. La commedia è il racconto delle nostre vite.
Considerazioni finali
Sanremo 2024 – terza serata scorre tutto sommato velocemente ma lo si deve soprattutto alla Mannino che sdrammatizza, nell’arco della serata, anche su alcuni punti chiave della nostra società, i modi di dire, sulla nostre origini. Insomma ci mantiene svegli.
Rispetto ieri sera – Sanremo 2024 – seconda serata – chi se la cava con le presentazioni dei cantanti in gara sono la Bertè, Clara, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble de Il Volo, Dargen D’Amico, Emma e Annalisa.
Infine, Amadeus racconta del viaggio della nave Amerigo Vespucci che, partita dal porto di Genova lo scorso 1° luglio, sarà in viaggio per il giro del mondo della durata di due anni.
All’1:26 di notte scende il ledwall per comunicare i primi cinque classificati decretati – anche stasera – dal televoto e dalle giurie radio: al quinto posto Mr Rain, al quarto Il tre, al terzo Alessandra Amoroso, al secondo Ghali, al primo Angelina Mango.
Stasera ci aspettano le cover e speriamo che la trasmissione ci doni un ritmo migliore. E chissà cosa riserverà la Cuccarini!
Annalisa Civitelli
Foto dal web
Il monologo di Teresa Mannino
“Siamo nel 2024, ma ragioniamo come come 2.500 anni fa. Nel V secolo avanti Cristo il filosofo greco Protagora diceva che l’uomo è misura di tutte le cose. Oggi potremmo dire che lo è l’uomo bianco, ricco e occidentale. Solo che questa misura l’ha persa, e pensa che il resto del mondo sia a sua disposizione e quello che non serve viene eliminato. Dobbiamo ricordarci che siamo animali umani. L’origine della vita sul pianeta è comune: il 60% del nostro patrimonio genetico è uguale alle banane. Con le scimmie quello comune è del 98%, ma gli scimpanzè ci tengono a non farlo sapere.
Noi ci sentiamo superiori perché parliamo, ma gli animali o le piante comunicano in altro modo. Come noi siciliani che parliamo in dialetto a un milanese o un torinese, e poi se non capisce diciamo che è cretino. Anche volendo sono espressioni che non si possono tradurre. Abbiamo la stessa presunzione verso gli altri essere viventi. I babbuini per esempio si salutano strizzandosi il pene: riescono così ad acquisire tantissime informazioni, come l’età o la disponibilità a collaborare. Nell’Antico Testamento Giobbe dice “’nterroga gli animali e te lo insegneranno’.
Io ho interrogato le formiche tagliafoglie, le più intelligenti. Loro coltivano, hanno grandissimi formicai e in alcune camere coltivano funghi. Sono le uniche al mondo. Fanno agricoltura da 50 milioni di anni e non hanno rovinato niente, noi da 10 milioni e abbiamo sfinito il pianeta. Erano sulla Terra già all’epoca dei dinosauri. Sono intelligentissime, allora ho pensato guardiamo come funziona la loro società e copiamo.
C’è una regina madre e le figlie. Lei decide il sesso dei nascituri: i maschi sono una minima parte, solo per la prosecuzione della specie. I maschi hanno il ruolo solo di fornire gli spermatozoi, che vengono conservati nella spermateca della regina. I maschi fanno un volo nuziale una volta l’anno, e dopo l’accoppiamento muoiono perché non servono più. Quanto sono avanti!
Non hanno il problema di gestire gli ex. Anche i maschi sono contenti perché la loro vita è stata una unica grande scopata. I maschi umani invece preferiscono il potere: sulle donne, sui bambini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di…di ridere, di cantare anche se sono stonata, di ballare per strada. Non sono disposta a ignorare le storie che non sono ancora passate. Se non è passato, non è il momento di passare oltre.”
I cantanti in gara
Il Tre presentato dalla Bertè – Fragili – visto il testo intimo, se la canzone fosse stata pensata solo sulla base dell’intro e sviluppata in altro modo avrebbe sicuramente ottenuto un miglior risultato, non sarebbe stata troppo urlata e con un pop aggressivo.
Maninni presentato da Alfa – Spettacolare – voce sonora; il cantante esegue un’interpretazione senza errori. Brano tipico sanremese.
Bnkr44 presentati da Fred De Palma – Governo punk! – un gruppo che nasce ora ma non durerà molto. Sembrano dei cartoni animati usciti da un fumetto.
Santi francesi presentati da Clara – L’amore in bocca – un amore terminato che viene espresso in forma poetica; tra elettronica e pop il duo se la cava senza intoppi.
Mr Rain presentato da Il Volo – Due altalene – lo abbiamo già detto nel primo articolo: il brano ricalca “Supereroi”; il testo al secondo ascolto è eseguito con calore e più sicurezza; parlare della perdita di un figlio non è facile e Mr Rain sa mettere in musica il dolore dai toni malinconici.
Rose Villain presentata da Gazzelle – Click boom! – una performance che lascia perplessi; la mescolanza di sonorità confonde chi ascolta; la voce risuona con timbri maschili. Così sembra.
Alessandra Amoroso presentata da Dargen D’Amico – Fino a qui – interpretazione non all’altezza delle capacità dell’artista.
I ricchi e poveri presentati da BigMama – Ma non tutta la vita – il duo ce la mette tutta; il brano rimane ballabile, tuttavia siamo perplessi circa l’esecuzione.
Angelina Mango presentata da Irama – La noia – la firma di Madame è riconoscibile; tanti generi in un brano solo confondo l’apparato uditivo; neanche al secondo ascolto questa canzone riesce a illuminare il nostro interesse.
Diodato presentato dai The Kolors – Ti muovi – il cantante salentino è uguale a se stesso; sebbene ciò, dona un’esibizione impeccabile. Le sonorità catturano per il loro equilibrio armonico.
Ghali presentato da Mahmood – Casa mia – il testo è chiaro e lucido, rivendica la pace; la sensazione di sentirsi a casa ovunque si abiti nel mondo; con Ghali si balla e si riflette.
Negramaro presentati da Emma – Ricominciamo tutto – il gruppo arranca; Sangiorgi sembra si affatichi con la voce, mentre le musiche denotano il loro inconfondibile stile.
Fiorella Mannoia presentata da Annalisa – Mariposa – performance impeccabile. L’Universo femminile è decantato sotto le sue infinite forme e i ritmi latini rendono il testo frizzante.
Sangiovanni presentato da Renga e Nek – Finiscimi – sarà l’ora tarda (00:55) ma la canzone non incontra i nostri gusti, suona noiosa e gioca sullo stesso ritmo.
La Sad presentati da Giolier – Autodistruttivo – il trio dura poco. Non toccano le nostre corde emotive.