Sanremo 2024 – seconda serata termina con uno share del 60.1% e un totale di circa 10.300 mila spettatori. La puntata tuttavia è lenta e noiosa, si allunga il brodo pur di arrivare a tarda notte. Tra polemiche e svago, si va verso il terzo appuntamento della kermesse
Questa mattina ci siamo svegliati invasi da articoli che spezzano l’incantesimo della seconda serata del Festival. Ebbene, con ciò che si legge sui social e sui giornali non si può non concordare con i colleghi che spiegano egregiamente l’andamento sia spettacolare sia scivoloso di Sanremo 2024 – seconda serata.
Ernesto Assante su La Repubblica, Saverio Tommasi su FB, e molti altri rimandano al pubblico una visione pessima e nuove prospettive – su cui ragionare – sulla lunga puntata, bacchettando in primis la gag imbarazzante del “Qua Qua Qua” che ha coinvolto il noto attore americano John Travolta.
A tarda notte, poi, Fiorello, nel suo Aristonello, ammette insieme all’amico Ama di aver “fatto la gag più terrificante della storia della TV“. Prima, però, Travolta insieme ad Amadeus – appunto, sul palco dell’Ariston ha eseguito alcuni passi dei suoi balli più famosi. Giusto per accontentare il conduttore e fargli coronare il suo sogno.
Un momento che ha abbassato decisamente il livello della nostra televisione. Piatto, depauperato da una seria chiave di lettura che avrebbe giovato al Festival e privo di una scaletta più meritevole.
Possibile che non c’era altro da far fare a Travolta? Soprattutto perché non ci si è concessi la possibilità di fargli un’intervista approfondita per mezzo della quale si poteva scandagliare sia l’aspetto umano sia professionale?
Rimangono dunque i nostri interrogativi circa siparietti e presenze, tra l’altro ben retribuite: l’unica spiegazione è allungare il brodo che di per sé si rivela sempre troppo lungo. Subentra inoltre la tentazione di prendere il telecomando in mano e schiacciare sul tasto avanti per arrivare al prossimo partecipante.
Siamo sicuri che la tv italiana possa offrire solo futilità?
Almeno al Sanremo diretto da Baglioni, Favino declamò il monologo “La notte…”, tratto dal dramma di Bernard-Marie Koltés. Era un Festival forse dai registri culturali alti. Che non tutti hanno apprezzato, comunque.
Sanremo 2024: seconda serata
Polemiche dunque non proprio sterili che vivono il loro riverbero proprio oggi in cui speriamo che Sanremo si riprenda.
In ogni caso, la kermesse si apre con la simpatica performance di Ruggero che affianca Fiorello a Viva Rai 2. Il nonno, così definito, si dimostra inoltre più preparato rispetto i concorrenti in gara.
Dopo Amadeus presenta le mascotte ufficiali delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026: Tina e Milo ideati dagli alunni dell’Istituto Comprensivo di Taverna, in provincia di Catanzaro.
Successivamente Giorgia, co-conduttrice, arriva sul palco dell’Ariston con eleganza. Intona “E poi” di cui si celebrano i trenta anni. L’interprete si può considerare la più eccellente del nostro panorama musicale e si dimostra sicura.
Inoltre, ci porta indietro nel tempo narrando una breve e suggestiva storia delle musicassette. Qui la nostalgia si impossessa del pubblico che, di certo, nei meandri della sua memoria ricorda l’uso sfrenato di questi oggetti che tuttora magari custodisce con cura.
La cantante romana, di seguito, intona “Oro nero”, “Gocce di memoria”, “Quando una stella muore”, “Di sole e d’azzurro” e “Come saprei” in un medley strepitoso. Un esempio di perfezione, che ci fa rimpiangere il passato. Sfoggia una professionalità ammirevole e dona alla trasmissione un istante valoriale e magico.
Il momento di Allevi
Ritorna dopo tanto tempo Giovanni Allevi, noto pianista in tutto il mondo, che dopo una lunga malattia narra delle sue trascorse vicissitudini e si esibisce al piano suonando “Tomorrow”.
“All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono il pianoforte davanti al pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto il dolore alla schiena era così forte che non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare.”
Nonostante sembri che Allevi sia stato chiamato come ospite per compassione, le sue parole non suonano affatto edulcorate, bensì sentite, frutto di un’esperienza vissuta in prima persona. Allevi almeno esprime concretezza, sentimenti che, a nostro parere, dovrebbero farci fermare, portarci dentro noi stessi al fine di comprendere che per diventare esseri umani migliori basterebbe poco.
Sanremo 2024: seconda serata, i vari ospiti
Sul palco dell’Ariston si celebrano anche i 70 anni di “Romagna mia” eseguita dall’Orchestra Santa Balera. Una performance che svecchia e modernizza le sonorità classiche del famoso brano firmato Casadei. In platea coppie di ballerini si divertono accennando i passi del liscio.
Successivamente Rosa Chemical è all’Arena Suzuki nella versione rock di “Made in Italy” e finalmente accende i nostri animi finora spenti. Il brano sprizza infatti vitalità. Nella Costa Smeralda il DJ Bob Sincler scatena la platea grazie a brani dance. Peccato che è durato poco. Elemento suggestivo l’acrobatica aerea in sottofondo.
Contro i femminicidi e Leo Gassman
Ancora una volta si sensibilizza la platea e questa volta lo si fa con Matteo Bussola, scrittore, con il quale entriamo in contatto con le nuove parole dell’amore espresse dalla generazione di “Mare Fuori”.
Il fine è creare un’idea più forte contro i femminicidi: ascolta; accogli; accetta; impara; verità; accanto; no; insieme. Gli attori concludono la loro partecipazione a Sanremo cantando la colonna sonora della serie tv, disponibile su RaiPlay. E diciamolo, Matteo Paolillo dà una pista al suo conterraneo Geolier.
L’Architetto Gaetano Castelli, che ha realizzato ben ventidue scenografie del Festival, viene insignito del Premio alla carriera città di Sanremo, consegnatogli dalla figlia Chiara.
Con Leo Gassman, invece, ci sembra di assistere a Tale e Quale Show: il giovane artista presenta il film per la tv in cui debutta nel ruolo di Franco Califano e canta “Maledetta noia”. Un conto è cantare essendo se stesso, un altro è calarsi nei panni del cantautore e poeta romano. Per questo aspetteremo domenica prossima.
Iniziativa che introduce un po’ novità è che i cantanti che non partecipano alla gara durante la seconda serata presentano i e le loro colleghe/i. Chi se la cava meglio di tutti sono Mr Rain e Irama.
Sanremo 2024 – seconda serata tuttavia non scorre tantissimo e all’1:07 arriva la classifica data dal televoto e dalle giurie radio di tutta Italia: al quinto posto Mahmood, al quarto la Bertè, al terzo Annalisa, al secondo Irama, infine al primo Geolier.
Nel frattempo oggi aspettiamo Gianni Morandi, Eros Ramazzotti, la co-conduttrice Teresa Mannino, Edoardo Leo e Russel Crow e l’altra metà dei cantanti in gara.
Annalisa Civitelli
Foto dal web
I cantanti in gara
Fred De Palma presentato da Ghali – Il cielo non ci vuole – al secondo ascolto sembra che il cantante sfoderi più energia e il testo è interessante (?)
Renga e Nek presentati da La Sad – Pazzo di te – esibizione forse più incisiva rispetto a ieri; nulla di esaltante.
Alfa presentato da Mr. Rain – Vai! – la performance è più sicura; l’energia si propaga all’interno del teatro.
Dargen D’Amico presentato da Diodato – Onda alta – definita “una fotografia di ciò che ci circonda” la canzone è un grido contro i numerosi naufragi, smuove le nostre coscienze; probabilmente risalta più il testo che la performance stessa.
Il Volo presentati da Rose Villain – Capolavoro – nulla cambia rispetto ieri; la sintonia del trio è indiscutibile e chi risalta è Ignazio Boschetto; il brano si dimostra, oggi, una papabile a salire in classifica.
Gazzelle presentato dai Bnkr44 – Tutto qui – rispetto a ieri il cantante non è impattante.
Emma presentata da Santi Francesi – Apnea – oggi la cantante fiorentina sfodera più impeto; il brano infatti lo percepiamo più orecchiabile.
Mahmood presentato da Alessandra Amoroso – Tuta gold – Mahmood ha insita in sé una vocalità particolare, che può arrivare a toni molto alti; purtroppo si capisce poco quando canta, non scandisce le parole.
BigMama presentata da Il Tre – La rabbia non ti basta – il messaggio arriva chiaro; l’interpretazione di stasera supera l’emozione di ieri, è più incisiva; brano ballabile. Lascia tuttavia perplessa la vocalità dell’artista. “Amate liberamente. Potete farlo“, parole con le quali l’artista si congeda e che dedica alla comunità queer.
The Kolors presentati da Angelina Mango – Un ragazzo, una ragazza – versione disco assicurata; forse il trio dovrebbe osare e puntare su altri generi musicali, tanto da non ripetersi. Testo puerile.
Geolier presentato da Fiorella Mannoia – I p’ me, tu p’ te – esibizione trascinata; come rovinare in 3 minuti il dialetto partenopeo e ammazzare la musica italiana. Non classificato.
Loredana Bertè presentata da Sangiovanni – Pazza – l’artista calabrese comincia a perdere colpi; nonostante ciò mantiene una lucidità musicale ed espressiva impeccabili.
Annalisa presentata da Maninni – Sinceramente – e nulla, Annalisa, che gioca in casa, ha una forte presenza scenica nonché una vocalità preziosa, ma lei sciupa il suo estro per delle canzonette senza significato.
Irama presentato da Ricchi e Poveri – Tu no – l’impressione non cambia: la voce è tiratissima; le armonie rimangono anonime.
Clara presentata da Negramaro – Diamanti grezzi – anche lei ha una voce naturalmente limpida; peccato, però, che il brano lasci a desiderare.