Lulu Wang ha scritto e diretto una miniserie che parla di provenienza, dolore, cultura, muovendosi su diversi piani. Ogni storia raccontata in questa vicenda, tratta dal romanzo “Expats – la vita delle altre” di Janice Y. Key Lee, appare autentica e ricca di sfumature ed è divisa in sei episodi. Ognuno di essi rappresenta un luogo, metafora della posizione sociale e dello stato d’animo delle protagoniste. La serie tv ‘Expats‘ ha debuttato a gennaio su Amazon Prime e ha messo in evidenza il grande talento di Key Lee – in primis – e di chiunque abbia fatto parte della costruzione di questa toccante narrazione
Margaret Woo (Nicole Kidman) si è trasferita ad Hong Kong insieme al marito Clarke ed i suoi tre figli. Una sera decide di invitare a cena Mercy Cho, una ragazza educata ed indecisa riguardo al futuro, conosciuta qualche tempo prima.
Dopo la cena si recano al mercato serale, insieme ai bambini, dove la giovane Mercy perderà di vista il figlio minore della signora Woo senza riuscire a ritrovarlo più.
Margaret continuerà a cercarlo nel corso del tempo – senza perdonare né stessa né la ragazza – rendendola la sua unica ragione di vita, tanto da portarla ad influenzare ogni prossima decisione.
A questo si intrecciano le vite degli altri personaggi, tra cui i coniugi Starr – giunti ormai al termine del loro matrimonio – e le domestiche delle famiglie, che rappresentano un importante spaccato sociale di una cultura molto lontana da quella occidentale.
Il triangolo del perdono
Margaret, Mercy ed Hillary sono tre donne molto diverse tra loro anche se afflitte dallo stesso senso di vuoto: nessuna infatti riesce a perdonare e perdonarsi, a voltare pagina, a sentirsi a casa in un luogo tanto grande da farle sentire – paradossalmente – molto strette.
Margaret ed Hillary un tempo amiche, ora distanti, non trovano un punto d’incontro per riuscire a ritrovarsi; Margaret non riesce ad affrontare il passato e questo la conduce ad essere ossessiva in ogni altro rapporto, da quello con il marito, con la figlia maggiore ed il fratello e con Hillary, ormai stanca di seguire le montagne russe emotive della sua vecchia amica.
Ad aggravare la mancata pazienza di Hillary, c’è la difficile situazione con il marito: un alcolista represso che tradisce la moglie con Mercy creando con la stessa una relazione parallela e decisamente complessa.
Hillary fa di tutto per cercare di perdonare il compagno, impegnandosi ad andare oltre l’evidente realtà; ma ciò non basterà per condurla a ritrovare quel senso di serenità di cui tanto sente il bisogno.
La complicata e spaventata Mercy si trova invece tra le dolorose vite di queste due donne – mentre tenta goffamente di scoprire sé stessa – fagocitata dal senso colpa che la porterà ad auto sabotarsi continuamente e non perdonarsi più.
La relazione con David Star (Jack Huston) si rivelerà così problematica da condurla a prendere una decisione inaspettata.
L’altra faccia della ricchezza
Un altro aspetto messo alla luce è la realtà delle domestiche: Essi e Suri; assorbite ogni giorno dalle vicende delle famiglie di cui si occupano e di cui sono solo apparentemente parte integrante di esse, pur non essendolo mai realmente. Emigrate anche loro dalle filippine, hanno ancora più difficoltà a trovare il loro posto nella grande metropoli.
Margaret invidia il rapporto che Essi riesce ad instaurare con il figlio minore, legato a tal punto da volerla sempre al suo fianco, spingendo così la madre a cercare di allontanarla dalla sua famiglia.
Dall’altra parte Hillary sembra quasi noncurante delle ambizioni di Suri, giovane e con un gran talento per il canto; anche lei vittima dei malumori della padrona di casa, per cui mancherà un provino fondamentale lasciando svanire la possibilità di coronare il suo sogno.
All’esterno delle mura domestiche possiamo conoscere il mondo di Essi e Suri, molto diverso da quello posto inizialmente in primo piano: un mondo fatto di sorellanza, confronto, insicurezze, sogni ed affetti. Il capitolo a loro dedicato è forse uno dei più belli di tutta la serie, si percepisce una verità impossibile da intravedere attraverso gli appartamenti patinati.
ll divario sociale
Una delle sfaccettature più interessanti del racconto è la provenienza delle protagoniste; nessuna, infatti, è originaria della Cina ed ognuna vive la distanza fisica e culturale, in modo personale.
Una città come Hong Kong è imponente, caotica ed ha delle tradizioni che hanno un valore difficile da bai passare. Infatti, il tempo scorre ugualmente per tutte, ma il modo e la qualità con cui lo si passa è diametralmente opposto.
I grandi appartamenti dal design impeccabile creano inoltre una bolla in cui Margaret ed Hillary conducono le loro vite complicate, osservando dall’alto il resto della società senza mai mescolarsi. In contrapposizione abbiamo le piccole case – come quella di Merci – che con disordine vengono abitate da chi si è fermato a molti piani di distanza dalle due protagoniste.
‘Expats’ è una serie che ci mostra i numerosi aspetti di chi vive lontano da casa e proviene da mondi diversi. Mostra le difficoltà ed il disagio con cui ogni essere umano si deve misurare: il grande ostacolo di dover accettare il dolore e quanto siamo tutti strettamente legati alle nostre origini, unico punto di riferimento certo dell’esistenza umana.
Expats
di Lulu Wang
Regia Lulu Wang
dal romanzo “Expats – La vita delle altre” di Janice Y. K. Lee
con
Nicole Kidman Margaret Woo
Sarayu Blue Hillary Starr
Ji-young Yoo Mercy Cho
Brian Tee Clarke Woo
Jack Huston David Starr
Amelyn Pardenilla Puri
Ruby Ruiz Essie
Tiana Gowen Daisy Woo
Bodhi del Rosario Philip Woo
Sudha Bhuchar Brinder
Casa di produzione Blossom Films, Amazon MGM Studios
Sceneggiatura Janice Y. K. Lee, Lulu Wang, Gursimran Sandhu, Alice Bell