Maria Carolina Salomè: “Mia Martini insegna che si può passare attraverso il fuoco e uscirne vivi”
Maria Carolina Salomè, preparatissima attrice e cantante romana, sarà una delle protagoniste della rassegna “R.estate in scena”, in programma a Terracina per tutto il mese di agosto, con uno spettacolo dedicato all’indimenticabile Mia Martini.
La Salomè anticipa a Brainstorming Culturale che questo suo lavoro è sì un omaggio alla magnifica figura di Mimì, ma è soprattutto un racconto di ciò che la stupenda interprete de “La nevicata del ’56” ha rappresentato per lei in quanto donna e artista.
Inoltre, questa è una delle numerosissime opere che vengono messe in scena per restituire a Mia Martini quella dignità che per troppo tempo le è stata negata per colpa di maldicenze infamanti e ridicole.
Mossa da un fortissimo entusiasmo, Maria Carolina Salomè è dunque pronta a calcare il palcoscenico della rassegna con questo atteso inedito e anche con una versione concerto di “L’amore è una scusa”, delizioso spettacolo già nei teatri da due anni, in compagnia di Alessandro Molinari e Federico Scribani, il 28 agosto.
Maria Carolina Salomè, il prossimo 10 agosto sarà a Terracina, nell’ambito della rassegna “R.estate in scena”, con “Mimì per me”, suo personale omaggio a Mia Martini: quali motivazioni l’hanno spinta a creare questo spettacolo?
“Sono stata tanti anni lontana dalle scene, per motivi personali e per scelta, ho avuto un figlio meraviglioso e ho attraversato altri due mondi lavorativi vivendo almeno altre tre vite. Poi, un giorno, mi sono ritrovata di fronte ad un vicolo cieco: tutte le scelte che avevo fatto mi portavano lì e non riuscivo a vedere la via di uscita. Sono quei momenti della vita in cui ti sembra di aver giocato tutte le tue migliori carte e pensi che, se tante volte te la sei cavata, questa volta non riuscirai a venirne fuori. Mentre ero lì che mi arrovellavo cercando di trovare una soluzione mi è ritornata in mente Mimì e quel famoso Sanremo della sua rinascita con ‘Almeno tu nell’Universo’ nel 1989. Mi sono chiesta ‘Cosa potrà aver provato ad aprire lei quel festival come prima interprete nella prima serata, dopo tutti quegli anni di silenzio di buio e di cattiverie? L’ho vista uscire dal suo camerino, aspettare la sua presentazione dietro le quinte, scendere le scale in mezzo alle due ali dell’orchestra, arrivare al microfono e finalmente ricominciare a cantare’. Ho sentito una voce dentro di me che mi diceva: ‘Questa sarà la mia fine o il mio nuovo inizio’. Da quel giorno ho ricominciato a scrivere, a cantare, a recitare. Ho scritto e diretto un cortometraggio ed è venuto naturale, a un certo punto, immaginare uno spettacolo omaggio a una grande artista che seguo da quando avevo tredici anni, che mi ha insegnato tanto sull’amore, ma soprattutto che si può scivolare, cadere e poi rialzarsi“.
Come si è svolta la stesura del copione?
“Ho cercato di ricordare tutti i momenti salienti della mia vita in cui Mimì mi è stata accanto, dalla volta che costrinsi mio padre a comprarmi il suo LP ‘Danza’ alla volta che la incontrai a un suo concerto, al momento in cui proponevo i suoi brani nelle tournée che facevo combattendo contro le maldicenze che si dicevano di lei“.
Il suo lavoro andrà in scena in piena estate, in una località di villeggiatura e soprattutto dopo tantissime settimane di stop a causa del lockdown: quali sono le sue aspettative?
“Amo Terracina, sono andata per anni in vacanza al Circeo e Terracina era tappa obbligata, per i suoi cornetti notturni, per il suo mercatino e poi quando scoprimmo il Tempio di Giove fu un colpo di fulmine. È un luogo magico che vibra di energie incredibili, di profumo di alberi di fichi e di rovi di more calde. Mi ricordo una volta che assistetti in serale al montaggio di un palcoscenico per uno spettacolo che doveva andare in scena la sera e io ero incantata a guardare il palco che prendeva forma: le prove luci, gli attori che facevano capolino alla spicciolata per provare le proprie battute. Era un mondo che mi affascinava, rimasi senza fiato a guardare la rappresentazione e, in cuor mio, speravo che un giorno avrei potuto anche io essere su un palco così, in quel tempio. Erano sogni di una ragazzina, ma alla fine gli dei li hanno esauditi! Spero che il pubblico non abbandoni i luoghi di teatro e di cultura, soprattutto perché gli artisti senza il pubblico non possono vivere“.
Al di là della morte prematura, secondo lei per quale ragione Mia Martini è diventata un personaggio leggendario della nostra musica?
“Perché ha dimostrato che, con il suo grande talento e la sua enorme personalità, si può passare attraverso il fuoco e uscirne vivi e che anche quando tutto sembra perso una possibilità può ancora esistere“.
Gli omaggi a personaggi così significativi come Mia Martini hanno sempre un rovescio della medaglia: lei come ha scelto di approcciarsi a questa splendida figura della musica italiana?
“Avevo pensato di rinunciare a questo spettacolo quando vidi il film magistralmente interpretato da Serena Rossi, poi mi sono detta che in fondo questa era la mia storia con Mimì e di questo volevo raccontare, dell’amore e di come lei mi ha insegnato a parlarne“.
Il suo spettacolo si intitola “Mimì per me”: chi è Mimì per lei?
“È stata la donna che mi ha preso per mano e mi ha accompagnata alla scoperta dell’amore, insegnandomi le parole per raccontarlo, dandomi coraggio di cercare la voce per cantarlo“.
Qual è il suo brano preferito di Mia Martini?
“Difficile a dirsi: forse “E non finisce mica il cielo”.
Lei crede che sarà mai possibile restituire totale giustizia a questa interprete così unica?
“Non potremo restituirle mai quello che in quegli anni bui le è stato tolto, ma penso che oggi stiamo facendo molto perché nessuno possa dimenticare il suo immenso talento e la sua grande umanità. Mimi sarà per sempre la più grande interprete italiana“.
Nella scorsa stagione è stata protagonista di “L’amore è una scusa” con Alessandro Molinari e Federico Scribani, un vero e proprio successo da tutto esaurito ogni sera: è previsto un nuovo giro di repliche per la stagione 2020/2021?
“È uno spettacolo che ho scritto e amo molto e con Alessandro Molinari e Federico Scribani ci divertiamo immensamente a portarlo in scena. Lo riproponiamo ormai da due anni e, probabilmente, lo riprenderemo anche nella prossima stagione teatrale. La versione concerto della pièce la proporremo il 28 Agosto al Parco dell’Oasi di Terracina nell’ambito della rassegna ‘R.estate in scena’ e per i patiti dello spettacolo (c’è gente che è venuta a vederlo tre volte!) stiamo pensando a ‘L’amore è una scusa 2’ e alla possibilità di alternare il primo e il secondo nella programmazione“.
Gabriele Amoroso