Fino allo scorso 8 ottobre, il Teatro Biblioteca Quarticciolo ha proposto al pubblico del quartiere Alessandrino di Roma ‘Beati voi che pensate al successo, noi soli pensiamo alla morte e al sesso’: lo spettacolo dal lungo ed eloquente titolo è l’ultimo lavoro del Gruppo della Creta, un collettivo di giovani attori e autori sempre più famoso e apprezzato in tutta Roma. L’opera è un’elaborazione degli scritti dell’autore argentino Juan Rodolfo Wilcock e mette in scena numerosi interrogativi esistenzialistici con una chiave grottesca e divertente
Accomodato su un grande divano, un gruppo formato da una donna e quattro giovani uomini discorre con molta serietà, interrogandosi sulla vita e la morte e tantissimi altri elementi che rendono l’esistenza umana tale. A volte d’accordo e a volte in disaccordo, tutti quei giovani individui sembrano non arrivare mai a una verità e, anzi, scelgono di sdrammatizzare quella lunga chiacchierata attraverso pensieri più superficiali.
‘Beati voi che pensate al successo, noi soli pensiamo alla morte e al sesso’ è un’opera teatrale che può essere immaginata in due parti ben distinte: la prima è dedicata al concetto di morte attraverso una serie di scambi di battute dal sapore grottesco che ricordano la poetica di Woody Allen, e che invece fanno capire lo spirito dell’autore cui il lavoro si ispira, l’argentino Juan Rodolfo Wilcock.
Questa è anche la sezione più riuscita della rappresentazione, sia dal punto di vista registico sia drammaturgicamente: questi primi minuti sono connotati da un’idea globale azzeccata e intelligente che cattura l’attenzione dello spettatore, facendolo dondolare tra parecchi momenti comici e altrettanti pregni di significato e spiritualità.
Non si può dire ugualmente della seconda parte che, seppur caratterizzata dalla stessa abilità registica (con la firma del bravissimo Alessandro Di Murro) e dalla sempre ottima recitazione degli attori del Gruppo della Creta, risulta più sconclusionata e meno a fuoco.
Lo stesso concetto di sesso presente nel titolo è soltanto accarezzato da lontano e la nuova natura della messinscena, che tende a essere più caotica e frammentata, porta la platea a cambiare umore rispetto alle indovinate azioni della sezione precedente.
Beati voi che pensate al successo, noi soli pensiamo alla morte e al sesso: il regista fa da garanzia
Tutto questo non compromette la riuscita di un lavoro che, così come ormai il Gruppo della Creta da anni ha abituato il proprio pubblico, è il risultato di uno studio consapevole e attento, e di una regia, una drammaturgia e una recitazione come poche volte si vedono sulle scene dei teatri off.
È infatti quasi inutile ribadire come la regia di Di Murro, che talvolta appare quasi geniale, e l’interpretazione dei giovani attori impegnati sul palco siano il valore aggiunto di questo già valido spettacolo; Di Murro e i suoi compagni lavorano sempre con evidente affiatamento e il talento di ognuno di loro, così come il disinvolto uso del mezzo teatrale, emerge ogni volta dando vita a produzioni di altissima qualità che sono ormai collocate su una strada che, ci si augura, possa essere il più lunga e prolifica possibile.
Gabriele Amoroso
Teatro Biblioteca Quarticciolo
dal 6 all’8 ottobre
Beati voi che pensate al successo,
noi soli pensiamo alla morte e al sesso
dalle opere di Juan Rodolfo Wilcock
di Tommaso Cardelli, Alessandro Di Murro e Tommaso Emiliani
Regia di Alessandro Di Murro
con gli attori del Gruppo della Creta: Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia e Alessandro Di Murro
Costumi Giulia Barcaroli
Musiche originali di Enea Chisci
Scene di Paola Castrignanò
Assistente alla regia Ilaria Iuozzo
Organizzazione Bruna Sdao
Seconda produzione del progetto A Sur del Gruppo della Creta produzione trilogia 2022-2024
Gruppo della Creta, Fattore K con il patrocinio della Casa Argentina en Roma
e con il sostegno di Teatro del Loto e Teatro Basilica