Il Fringe Festival 2019 di Roma presenta un altro spettacolo di ottima qualità: “Attesa” è un lavoro che riesce a raccontare sentimenti profondamente umani con intelligenza e una solida conoscenza del mezzo teatrale. Interpretato da due bravissimi attori, “Attesa” è senza dubbio tra le migliori proposte di questa edizione del festival
Assistiamo alla vita di Emma dagli anni dell’asilo all’età adulta di donna di questa epoca. Autonoma ed indipendente, Emma condurrà tuttavia un’esistenza sempre in comunicazione e in relazione con i maschi, in attesa di qualcosa che a volte arriva e a volte purtroppo no, soprattutto quando è fortemente desiderato.
Interessantissima rappresentazione quella della brava Elena Oliva, ideatrice e interprete del testo poi trasformato in copione e scenografato da Dino Lopardo: connotato da una scrittura qualitativamente e artisticamente ottima e da una regia piena di inventiva, “Attesa” è un lavoro singolare e ispirato, capace di suscitare non pochi sentimenti in un contesto perfettamente teatrale.
Così come suggerisce il titolo dell’opera, la storia narra in maniera neppure troppo metaforica del concetto di attesa: l’attesa dell’età adulta, l’attesa dell’amore e soprattutto l’attesa di un figlio, tutto in un testo pieno di significato e di intelligenti riferimenti alla società contemporanea ma soprattutto scritto, diretto e recitato benissimo.
“Attesa” è dunque uno spettacolo che insiste su quelli che sono i desideri più interni e umani di ognuno di noi e, sebbene per i temi trattati la drammaturgia sia emotivamente molto più vicina alle donne, questo non costituisce un limite, anzi, rende tutto il lavoro più simile a una dichiarazione rivolta a ogni genere di pubblico.
Nonostante un finale che rischia di essere forse troppo esasperato, i toni surreali dell’intera messinscena fanno di “Attesa” un lavoro di grande spessore e allo stesso tempo brillante che coinvolge dall’inizio alla fine, riuscendo nel compito sempre più difficile di creare un parallelismo fra risate e battiti del cuore.
L’opera può contare su due splendide interpretazioni: Elena Oliva sembra inarrestabile nella sua prestazione con un’indole quasi alienata; la giovane e bravissima attrice riesce a spaziare tra differenti stati d’animo mantenendo sempre una cifra squisitamente ironica e un’innata capacità di toccare i sentimenti del pubblico.
Altrettanto ottimo è Alessio Esposito, un attore che ormai comincia ad essere piuttosto conosciuto, almeno a Roma: eccezionale nel disegnare i contorni di personaggi diversi, il giovane Alessio dà un’ulteriore prova di come sembri nato per stare sul palcoscenico.
Gabriele Amoroso
Roma Fringe Festival 2019
10, 11 e 12 gennaio
Attesa
ideato da Elena Oliva
drammaturgia e scene Dino Lopardo
con Alessio Esposito e Elena Oliva