La stand up comedy entra di fatto all’interno della rassegna teatrale Milano Fringe Off 2025. Con ‘Tutto su di lui’ le due interpreti, Carolina Calle Casanova e Manuela Fischietti, riescono a portare l’argomento mascolinità su diversi terreni di riflessione
Su cosa si fonda il suo immaginario? Si ride e si riflette tra stereotipi e territorio di una mascolinità possibilmente non tossica.

‘Tutto su di lui’ è una stand up comedy a due voci andata in scena al Fringe Milano Off 2025- International Festival. Il senso di un Festival è dare la possibilità non solo di portare spettacoli tra luoghi non convenzionali, non solo portare a teatro persone che non ci andrebbero e costituire così un circolo virtuoso di prossimità, ma anche scoprire nuovi artisti e drammaturgie.
Festival come vetrina di opportunità. ‘Tutto su di lui’ si apre come un rito sui generis, ma neanche troppo; ma che cosa è il teatro in fondo se non un rito?
Tutto su di lui: credenze, peccati e culture diverse
Il seme dello spettacolo è un rituale tra due consorelle vestite con una tunica e cappa nera che invocano lui. Una musica religiosa in sottofondo. Ma chi è lui? Qual è il ruolo e quali sono gli effetti di una cultura sulla società che ha propagandato il piacere come peccaminoso? Da Adamo ed Eva in poi.
Certo anche prima – secondo chi scrive – ci fu una mela in mezzo a scatenare ire funeste. Il pomo della discordia da cui ebbe origine, secondo un mito antico, la guerra di Troia a causa di Paride (occorre dirlo) che scelse nella lite tra dee la rappresentante per eccellenza dell’amore ovvero Venere. Dea che aiutò un mortale ad avere la donna più bella, ovvero Elena, moglie di Menelao, re di Sparta.
Due società, tra le più studiate, culla d’Occidente dove le donne erano senza diritti politici. Premerebbe anche ricordare che nel rito del momento degli agoni comici nella studiatissima Atene del V secolo veniva inscenata come beneaugurante una falloforia.
‘Tutto su di lui’ parte comunque ricordando Eva. E non può essere un caso. Una religione tramandata come votata all’idea di eros come peccaminoso. Peccati da espiare attraverso metodi violenti o con la morte, basti ricordare i roghi. Oppure attraverso la pratica dell’autoflagellazione, comune a diverse culture, come purificazione dell’anima.
E chissà che allora provare piacere dal dolore non abbia il suo seme anche in culture patriarcali oppure che strutture caratteriali soprattutto rigide non si siano formate in un clima di repressione di un istinto primordiale che trova poi la sua espressione in pratiche sado-maso.
Abbattere i cliché
Lo spettacolo allora diventa un’indagine sul sesso a cura di Carolina Calle Casanova e Manuela Fischietti. Due interpreti che abbattono stereotipi oltre la quarta parete mentre interagiscono a suon di battute e coinvolgono il pubblico in siparietti comici. Spettatori intervistati e incoraggiati a rispondere soprattutto per alzata di mano.
Un pubblico partecipe quello milanese, agli occhi delle perfomers normale (chissà che cosa significa poi normale), salvo eccezioni.
Si leva una voce di una persona in coppia seduta che ha sperimentato pratiche diverse e ama confessarlo in maniera libera. Si sorride soprattutto, ma si riflette.
C’è chi, invitato a dichiarare in maniera collettiva il proprio orientamento sessuale, alza in maniera timida la mano. C’è chi partecipa nel rispondere grazie al clima di fiducia che si è creato in sala alla lista delle posizioni preferite. Vince il missionario. C’è chi invece preferisce restare a osservare. E chissà se non sia specchio di un riflesso culturale o di una storia personale o di entrambi gli aspetti. Di cui comunque avere rispetto.
Molte domande e tante riflessioni
Ma questo lui, come agisce insieme al suo desiderio? Come sta? Chi glielo chiede? Come approccia? (Spoiler: inutile dire che se lui deve approcciare in una città come Milano l’invito passa per un incontro in un locale/club all’ora dell’aperitivo e l’offerta di un drink con un po’ di alcool etilico già in corpo).
Comicità a parte, questo lui, a differenza di lei, è abituato a prendersi cura di sé stesso e quindi delle altre e degli altri? A far prevenzione? A rispettare, rispettarsi, conoscersi, a entrare in contatto davvero con sé stesso? A essere in intimità? Qual è il ruolo della masturbazione nonostante tra l’altro la minaccia del diventare ciechi (altro germe di dis-educazione)? Quanto ci sarebbe da fare per davvero educare all’insegna del rispetto e del piacere, dell’affettività e della sessualità al di là delle sovrastrutture?
Sognare, forse
Che cosa succede se ogni tanto si depositassero davvero gli stereotipi ivi compresi quelli delle misure e se lui per un momento dismettesse i panni dell’essere eretto per soddisfare e dell’essere uomo alfa con il sangue a pompare nelle vene? Immaginario altrettanto, spesso, figlio di secoli.
Le attrici allora inscenano un talk show televisivo da prima serata. Manuela Fischietti nei panni di una giornalista e Carolina Calle Casanova nei panni di lui, un po’ brontolone. Arriva una domanda a bruciapelo: ma lei ha subito violenze?
Una frazione di secondo che dura più di altre. Sì, ogni volta che si sente costretto a dover soddisfare, ma lui avrebbe anche sogni.
Dopo un rapporto, dopo una sigaretta, lui può chiudere gli occhi. E anche lui forse sogna. Di un paese diverso, di aspirazioni personali, di meno pressioni in un luogo che avrebbe bisogno di allargare gli orizzonti, in tema di diritti e di politiche di welfare, che a volte sembra più un nostalgico presente a forma di un caro, ma vecchio stivale.
Alessandra Moscheri
Festival Fringe Milano Off 2025 – Alam Elysa Studio
Tutto su di lui
10-11-12 ottobre
Regia Carolina Calle Casanova
di e con Carolina Calle Casanova e Manuela Fischietti
