Il pomeriggio di Pasqua, il 20 aprile scorso, la Sala Baldini in Campitelli capitolina ha aperto il sipario a un evento suggestivo che ha visto protagoniste le soprano Ilenia Lucci e Rosaria Perini accompagnate al pianoforte da Nadia Cimini. Suggestioni musicali che, con ‘Luna e lunelle’, hanno accompagnato la platea con dediche alla Luna
Cosa accade quando l’arte si stanca di essere decorativa e decide di tornare a essere necessaria? Succede ‘Luna e Lunelle’. E no, non è un titolo da boutique vegana o da rituale wiccan improvvisato sotto il Colosseo, bensì quello di un concerto, sì, – ma se pensate che questo significhi solo musica e applausi, siete fuori strada.

È stato un cratere aperto nel cuore della città, dove per una notte il dolore e la bellezza si sono dati la mano senza chiedere scusa.
Il mondo là fuori è saturo, stanco, appiattito sotto il peso di notizie sempre uguali, guerre di troppo, sorrisi di plastica. Dentro la Sala Baldini, invece, l’universo ha ricominciato a respirare, anche se con il fiatone. Ilenia Lucci, Rosaria Perini e Nadia Cimini ci hanno sparato in orbita senza paracadute né istruzioni, e va bene così.
Luna e lunelle: il pubblico ipnotizzato
L’evento musicale si è aperto come si aprono certe ferite: “Ricordo d’infanzia” è stata la carezza che arriva tardi, la voce rotta di Rosaria che non interpretava, bensì viveva quel ricordo, lasciandolo scivolare in sala come un oggetto dimenticato in soffitta che profuma ancora di pianto. Poi è arrivata “Luna abbracciami”, in cui le due voci si sono guardate negli occhi e hanno litigato con dolcezza, come fanno sorelle cresciute troppo in fretta.
E il pubblico, muto. Non perché intimidito, ma ipnotizzato. Ogni brano era una luna diversa, e ognuna costringeva a fare i conti con la propria ombra: la luna partenopea stanca di Di Giacomo, la luna implosa della Casta Diva, la luna verde come un’allucinazione tossica di Gómez, la luna stropicciata come una lettera d’amore mai spedita.
Quando è arrivato il cabaret con “Fox della luna”, era come se Charlie Chaplin fosse salito sul palco con un gin tonic in mano e una lacrima in tasca. Ironia vera, quella che però non fa ridere per distrarre, bensì per curare.
Poi, le tre artiste ci hanno spaccato il cuore con “Bimbo della luna”: una ninna nanna che sembrava scritta da Sylvia Plath dopo aver abbracciato la propria parte più tenera. Voce e pianoforte camminavano come due vecchi amici che non hanno più bisogno di spiegarsi.
Luna e lunelle: un atto politico
La seconda parte dello spettacolo è stata il lento volo di una falena verso la fine del mondo. “Lune d’avril” era fragile, quasi trasparente, e “Guardavo” era una confessione detta al buio, come fanno i bambini quando hanno paura. La luna è sembrata uscita da un quaderno sgualcito delle elementari: due voci che giocano a passarsi la verità senza farla cadere.
E Nadia Cimini, per tutto il tempo, è stata la luna vera, quella silenziosa, stabile, con le dita sui tasti come se accarezzasse l’anima del pianoforte, e di rimando, anche la nostra.
Il finale? Un’esplosione dolce e brutale. “Non ti fidar di un bacio a mezzanotte” è stata una dichiarazione d’indipendenza travestita da swing, mentre il “Duetto buffo di due gatti” un momento in cui le maschere sono cadute e abbiamo capito che, sì, anche noi siamo quei gatti: impauriti, affamati, isterici, teneri.
‘Luna e lunelle’ è stato un rito esoterico senza incenso, un esercizio di levitazione emotiva per cuori appesantiti. Un manifesto della vulnerabilità. Un atto politico in un mondo che ha dimenticato come si piange senza vergogna.
Se avete il cuore pieno di fumo e la testa svuotata dal rumore, questo era il concerto che avreste dovuto vivere. E se ve lo siete perso, aprite la finestra stanotte, guardate la luna, e cercate di sentire se da qualche parte, tra una nube e l’altra, rimbomba ancora l’eco di quella sera romana.
“Perché la Luna, ogni tanto, canta davvero.” (Filippo Novalis)
Filippo Novalis
Notti romane al teatro di Marcello
Concerti del Tempietto
Festival Musicale delle Nazioni
Concerto di Pasqua 2025
Luna e Lunelle
Musica e poesia ispirate alla Luna
con Ilenia Lucci e Rosaria Perini soprani
Nadia Cimini pianoforte
Musiche
R. Perini, R. Gomez, M. Costa, V. Bellini, C. Lombardo, V. Ranzato, V. Gomez, J. M. Cano, F. Poulenc, F.P. Tosti, N. Piovani, A. Giovannini, G. Cramer, P. Garinei, J. Offenbach, G.Rossini, N.Cimini