Veronica Pivetti è la splendida protagonista di ‘L’inferiorità mentale della donna’, un singolare e significativo copione scritto da Giovanna Gra e basato sull’omonimo trattato dello scienziato tedesco Paul Julius Möbius, che fino al 9 marzo è stato in scena presso il teatro Quirino di Roma
Nel 1900, lo scienziato tedesco Paul Julius Möbius diede alle stampe un delirante trattato di natura psicologica intitolato “L’inferiorità mentale della donna”: nel testo, Möbius elencava assurde e infondate teorie secondo le quali le donne sono fisiologicamente inferiori all’uomo, mettendo su carta quello che appare come un vero e proprio razzismo antropologico.

Giovanna Gra rielabora i passaggi più assurdi di quel volume per costruire un copione, con il medesimo titolo del volume stesso, dal profondo significato che colpisce con potenza tutta la platea, in particolar modo le spettatrici donne, ponendo chiunque assista allo spettacolo di fronte a uno spaccato sociale e storico quasi impossibile da credere e addirittura doloroso e offensivo per chi ha una sensibilità più spiccata.
L’inferiorità mentale della donna: inquietanti atmosfere
La regia della stessa Giovanna Gra si sofferma su tinte cariche di surrealismo e simbolismi che, seppur connotate da un’evidente eleganza estetica, rafforzano ancora di più la sostanza così dura e incredibile della trama: il pubblico si ritrova dunque davanti a un’inquietante atmosfera da freak show dove le impensabili congetture di Möbius appaiono ancora più fastidiose.
All’interno della messinscena, una perfetta Veronica Pivetti incarna una donna che sembra impersonare un insieme di sentimenti, dalla vendetta alla derisione, dalla rassegnazione alla frustrazione, dalla coscienza alla compassione.
Veronica Pivetti porta sul palco il proprio personaggio con grande vigore interpretativo e, recitando e cantando, crea una figura brillante di intelligenza e arguzia che va a confutare con sagacia tutte le folli teorie di Möbius.
Vergogna per gli uomini
Accompagnata in scena dal bravissimo percussionista e performer Anselmo Luisi, la protagonista restituisce al copione la migliore cornice e dà vita a un lavoro di fortissimo impatto.
Nel corso della rappresentazione, gli spettatori uomini dotati di attenzione più accentuata non possono non provare un sentimento di vergogna, proprio per il loro essere maschi, che li spinge a interrogarsi su ciò che questa differenza di considerazione tra sessi ha rappresentato per secoli per le donne, ma anche per loro stessi.
Gabriele Amoroso
Teatro Quirino
dal 4 al 9 marzo
L’inferiorità mentale della donna
Un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole
di Giovanna Gra
liberamente ispirato al trattato “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Möbius
Regia Gra&MRamor
con Veronica Pivetti
e con Anselmo Luisi
Colonna sonora e arrangiamenti musicali Alessandro Nidi
Costumi Nicolao Atelier Venezia
Luci Eva Bruno