Guido Tracanna con ‘Lettere da quarantena’ affronta in versi le inquietudini del proprio tempo. Da attento osservatore di ciò che lo circonda, utilizza l’ironia per smascherare una società sempre più confusa
‘Lettere da quarantena’ è la nuova raccolta di Guido Tracanna edita da La Vita Felice. L’autore aquilano, romano d’adozione, sceglie un titolo particolare per raccontare un periodo che ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi.

Le poesie, infatti, sono nate durante la pandemia. Così, queste lettere sono testimonianze in versi, pungolanti verità di uno sguardo consapevole.
Elio Pecora, che firma la prefazione di ‘Lettere da quarantena’, scrive: “In questi componimenti ha la meglio l’ironia, spesso anche il sarcasmo, che si risolvono in un gioco, anche in uno sberleffo, rivolti alla stessa poesia”.
Dalle precedenti raccolte “Retrogames” ed “Epimeleia” siamo abituati ai guizzi satirici del poeta che ricorda molto lo stile di Aldo Palazzeschi.
Sono incursioni irriverenti nella quotidianità fatte di “brividi e istinti di giorni vagabondi tra gradini e parcheggi”.
Poesia urbana, poesia della città
Quella di Tracanna possiamo considerarla una poesia urbana che si adatta ai contesti attuali, impregnata da anglicismi, francesismi, slang e allitterazioni.
La poesia “Murales” ci porta nell’urbanità di Roma tra muri imbrattati e scritte che non passano inosservati.
Il poeta qui contempla il cambiamento, nella maturità avvenuta con la crescita dentro “un mondo punto net, mondo di tanga, poser e cobret”.
Poesia del ritmo e del confronto, dunque, un gioco di rime che diventa sfida per una vita corteggiata, canzonata, spacciata.
Le soluzioni originali in versi
Nei versi di Tracanna troveremo sempre soluzioni originali, fuori dagli schemi, come nella poesia “La mia firma” in cui l’autore inserisce il proprio nome e cognome.
Il poeta, inoltre, non si sottrae al gioco, ma ne entra a far parte senza riserve: “Firmo Guido Tracanna/col pennarello sulla serranda/di un mercante lurido”.
Il lettore affianca il poeta nel suo percorso, vive i luoghi, li esplora, tra blatte dai tombini e pipistrelli a stormi, incontra il disagio nella “sagoma stesa dei barboni” tra i ruderi romani.
Le passeggiate nel barocco romano fanno emergere statue che dominano nel binomio Vangelo e Stato.
Lettere da quarantena: interno terremoto
Qui troviamo elementi quasi provocatori, vicini al pensiero critico pasoliniano. Tracanna ci introduce nel suo “interno terremoto”.
Visioni spiazzanti fanno da eco a versi fuori campo, per proseguire nel “Quinto canto”: “Parlo/della commedia del mio tempo/è il canto quinto/di un paradiso perduto”.
Il riferimento dantesco rimanda alla problematica del voto inteso come mercimonio per integrare le casse della Chiesa dell’epoca.
In ‘Lettere da quarantena’ c’è sempre una critica al potere, un’acuta sensibilità al sociale con un pensiero lucido, netto, che va oltre, fin sulla luna, dove non c’è nettare per la plebe, ovvero dove non c’è trippa per gatti.
Michela Zanarella
Biografia
Guido Tracanna è scrittore, poeta, insegnante di religione. Inizia a pubblicare poesia a metà degli anni ’90 e frequenta, sin dai suoi esordi, prestigiosi circoli letterari romani.
Raccoglie, inoltre, un gran numero di riconoscimenti letterari, è membro di giuria al Premio l’Arte in Versi, relatore al Festival Internazionale di Tagliacozzo e ospite abituale di eventi letterari tra Roma e l’Abruzzo.
Si cimenta nella sperimentazione video poetica, ottenendo altri riconoscimenti, aprendo un canale YouTube, che raccoglie, ad oggi, diverse migliaia di visualizzazioni e portando un suo testo al Festival Grasso Mania 8.
Lettere da quarantena
Guido Tracanna
Edizioni La Vita Felice
Genere Poesia
Edizione 2024
Pagine 46