Dal 20 al 25 maggio 2025, il Teatro Vascello di Roma è stato la casa di ‘La gatta sul tetto che scotta’, il celeberrimo testo di Tennessee Williams. Diretta dal bravissimo Leonardo Lidi, questa versione è fedelissima al copione originale, libera dalle censure e dalle modifiche imposte a Hollywood al famoso adattamento cinematografico con Paul Newman ed Elizabeth Taylor
Big Daddy è un importante latifondista del Mississippi: è il 1954 e il giorno del compleanno del magnate tutta la sua famiglia è riunita per i festeggiamenti. Quando nel corso della giornata si verrà a sapere che la precaria salute del capostipite lo sta portando velocemente verso la morte, le reazioni di tutti i familiari saranno violente e dolorose, a partire da quelle della coppia formata da Brick, il tormentato figlio minore di Big Daddy, e da sua moglie Maggie.

Tennessee Williams compose ‘La gatta sul tetto che scotta’ agli inizi degli anni ‘50 per smascherare gli aspetti più ipocriti di un certo ceto nordamericano che, a causa della propria condizione sociale, si ostinava a tenere nascosti profili della propria vita che in un contesto intriso di ignoranza avrebbero dato scandalo.
La gatta sul tetto che scotta: una regia visionaria
Il copione, ormai leggendario, è stato rappresentato con assiduità in tutto il mondo, ottenendo sempre un successo clamoroso e dimostrandosi adatto a ogni epoca proprio per la sua anima così aggrappata alla verità e alla liberazione di determinati istinti naturalmente umani.
Questa splendida versione del testo di Williams è soprattutto uno spettacolo di regia: il bravissimo Leonardo Lidi costruisce una scena che nulla ha a che fare con le atmosfere raffinate e tipiche degli anni ‘50 dell’opera originale, ma la singolare struttura asettica e claustrofobica, che il regista inventa per la sua rappresentazione, rende con forza l’idea delle sofferenti psicologie dei soggetti e delle loro gabbie mentali.
L’allestimento però priva la rappresentazione di qualsiasi censura e le imprecazioni dei personaggi, così come le loro controverse identità sessuali, trovano tutta la libertà che Williams stesso pretendeva.
Leonardo Lidi riesce a dare risalto al sottotesto della storia, anche creando dei momenti fulminanti e grotteschi che, se da un lato danno prova del talento di Lidi stesso, dall’altro esaltano ancora di più la dose di ipocrisia di cui la trama è intrisa.
Un cast fenomenale
Il cast di ‘La gatta sul tetto che scotta’ è di prima grandezza: nel gruppo di eccellenti attori spiccano Ombretta Notari e Nicola Pannelli che, nel ruolo dei due capostipiti della famiglia, ipnotizzano il pubblico grazie a un’interpretazione magnifica che dà ai propri personaggi una sostanza vera e definita.
I protagonisti dell’opera, Brick e Maggie, portano i volti di Fausto Cabra, un attore sempre più bravo che in questa occasione rappresenta il proprio complesso ruolo con evidente emozione, e di Valentina Picello, la quale esaspera il malessere di Maggie con una serie di toni glaciali e drammatici.
Tuttavia, l’esaltazione delle note più isteriche e rabbiose che l’attrice conferisce a Maggie, privano il personaggio di quella fondamentale cifra di sensualità felina che dovrebbe fare di Maggie stessa la gatta del titolo.
Gabriele Amoroso
Foto: Luigi De Palma
La gatta sul tetto che scotta
di Tennessee Williams
Traduzione Monica Capuani
Teatro Vascello
dal 20 al 25 maggio
Regia Leonardo Lidi
con Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo e Nicolò Tomassini
Assistente alla regia Alba Maria Porto
Costumi Aurora Damanti
Scene e luci Nicolas Bovey
Suono Claudio Tortorici
Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale