Il Milano Fringe Off 2025 è una manifestazione eterogenea: ha infatti proposto una svariata gamma di spettacoli che hanno accontentato un’ampia platea. Due di questi, ‘Katastrofa show’ – ‘Ha ha Da Vinci’, alle Officine Puecher del capoluogo lombardo, hanno accontentato grandi e piccini
Quanto talento ci vuole per essere leggeri? Quanto mestiere per saper giocare? Il ‘Katastrofa show’, che riempie per diversi giorni l’affascinante spazio delle Officine Puecher, è una buona risposta a queste domande. Molto.

Un’ora di arte circense in purezza, in una sintesi rutilante e scanzonata delle abilità del clown. Non (più) se mai lo è stato, un simpatico tipo goffo con il naso rosso e le scarpe grosse. A Katastrofa, al secolo Andrea Fedi, dell’iconografia classica resta sì il naso rosso, ma anche una quantità di conigli dal cilindro che, oltre a far ridere, sorprende.
E lo fa indiscriminatamente, perché nella sua ora di show c’é spazio sia per far sbellicare sia i più piccoli sia i piú grandi.
Dei primi, si solletica l’istinto della rockstar, con una esilarante air band che, vinte le prime timidezze, vede inevitabilmente il più scatenato degli improvvisati musicisti presi dal pubblico spaccare la chitarra (o almeno provarci) come il miglior Hendrix.
Per i secondi, accanto alle inevitabili ironie sentimentali, condotte con una naturalezza tale da far pensare che la malcapitata pescata nel pubblico (e il relativo consorte) siano a conoscenza di quel che accade, tanto fluide sono le dinamiche tra i due. Così non è, naturalmente.
Katastrofa show: affascinare con la magia
E, se sembra tutto naturale il merito va attribuito alla tecnica che ci vuole. Ad affascinare i più raffinati tra gli spettatori, tuttavia, e la ricca messe di riferimenti e rimandi a film, tra la musica e il mimo, tutti da cogliere, non solo d’appoggio agli sketches ma evocati come atmosfere e suggestioni capaci di parlare a tutti.
E di tornare bambini, nel tempo in cui il naso rosso era sinonimo di una magia che qui arriva in scena con un altro simbolo irrinunciabile delle infanzie felici: le bolle di sapone, grandi, colorate, meravigliose, piene di fumo e di sogni, capaci di far spalancare la bocca ma anche di svelare il segreto della psiche umana quando, in un novello mezzogiorno di fuoco, diventano obiettivi di colpire mentre ci fanno ridere a crepapelle, i clown forse ci stanno suggerendo anche cosa siamo, o cosa potremmo diventare? Forse per questo, qualcuno ne ha paura?
Eppure, tra “Rocky” e “Il Tempo delle Mele”, il ‘Katastrofa show’ si rivela un’esperienza travolgente e affascinante, piena di ironia e freschezza, tutta da vivere.
Ha ha Da Vinci: la musica che diverte
Un filo che continua, pur cambiando rotta, quando sullo stesso palcoscenico sale Phina Pipia, o forse Lucia dal Queens, come il pubblico imparerà a conoscerla pochi minuti piu tardi, con il suo ‘Ha ha Da Vinci’.

A unire questi due lavori c’e senz’altro una magia: da un lato l’illusionismo in cui entrambi ben si destreggiano, ma soprattutto un’atmosfera di fondo che qui si colora di note – e non potrebbe esserci termine più calzante – poetiche e lievi, come in una favola.
Al divertimento scanzonato Pipia però sostituisce un impianto più teatrale, e soprattutto una grande protagonista, nell’altro solo evocata in riproduzione: la musica, che trascina e guida un corpo flessuoso o si intromette nel quotidiano come l’onda di una radio.
Qui, infatti, la musica ha le forme simpatiche di una chitarra o quelle ingombranti di un basso tuba, esotico compagno di strada portato a spalla – vengono in mente le grancasse di certi percussionisti di strada – da una giovane donna cui di fatto raddoppia le dimensioni, per accompagnarla, come scudo e sodale, nel più incredibile dei viaggi: una sorprendente caduta nel Rinascimento di Leonardo Da Vinci, che compare come una voce dal passato per unire le epoche.
Il segreto dei viaggi nel tempo
Come ha cercato di fare – spiega l’attrice – quando insieme al geniale matematico Fra Luca Pacioli ha provato a costruire una macchina del tempo.
E se ci fosse riuscito? Se il frate e i suoi numeri fossero semplicemente imprigionati in un tempo da cui non riescono a riemergere per raccontare al presente e al mondo intero l’incredibile possibilità di giocare con le pieghe del tempo? E se la stessa cosa fosse successa alla protagonista, proprio mentre preparava la sua tesi sulla musica rinascimentale?
A lei e al pubblico, adesso, il compito di svelare il segreto dei viaggi nel tempo, per poter tornare e raccontarlo. Questo spettacolo, lirico e lieve, prendendo le mosse dal genio toscano, riesce a conferire la stessa leggera grazia persino alla matematica, ai suoi quadrati di numeri apparentemente casuali che tornano sempre alla stessa cifra – non a caso si chiamano quadrati magici – e al sapere incantatorio delle scienze.
Tra musica, matematica e magia questo ‘Ha ha da Vinci’ somiglia a chi vuole omaggiare: e un suggestivo inno alla creatività, nelle molte forme che questa può prendere nelle mani di un’artista che sa unire linguaggi e stili, senza farsi mancare la sfida di recitare – da anglofona – un testo integralmente in italiano con buona padronanza, e di adattare alla nuova lingua anche le canzoni scritte per l’occasione.
Ci vuole sapienza per inventare macchine e opere che hanno cambiato la storia, e altrettanta maestria per saperle raccontare, emozionando e insegnando al tempo stesso.
E per tenere insieme tutto, come i mondi, serve forse un’altra cosa ancora: la musica, che emerge da uno strumento o dalla natura. Insomma, dalla vita.
‘Katastrofa show’ e ‘Ha ha da Vinci’ sono quindi due pièce che viaggiano all’unisono: parlano sia ai grandi sia ai più piccoli attraverso linguaggi ancora vivi, l’illusionismo e l’arte della clownerie.
Chiara Palumbo
Festival Fringe Milano Off 2025 – Officine Puecher
Katastrofa show
di e con Andrea Fedi
Produzione Katastrofa Clown
9-1011-12 ottobre
Ha ha da Vinci
di e con Phina Pipia
Produzione Teatro Multimediale e Many Moons
