La vita nostalgica tra gli anni ’90 e i 2000
Presentato lo scorso 12 giugno alla libreria Notebook presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il nuovo romanzo di Giulia Soi, giornalista pubblicista e scrittrice, ci introduce all’interno di un mondo giovanile in cui ogni intreccio si sussegue con linearità e respiro
Dopo aver terminato un libro, di solito, ci si sente spaesati, senza più quel compagno di viaggio che ci ha fatto compagnia per diversi giorni. Capita, a volte, che un testo si divori in poco tempo e il modo di scrivere dell’autore/autrice colpisca per la sua maniera di proporre la storia narrata.
E’ il caso di ‘Glitch– Figli di un Dio confuso’. Preso in prestito dall’inglese, glitch, che tradotto significa intoppo, delinea la struttura del racconto, nel quale emerge una realtà disinvolta, insicura, dubbiosa e spensierata, in cui tutto scorre non proprio secondo le personali aspettative. Ma soprattutto ruotando intorno a un’eterna adolescenza.
Giulia Soi è capace di farci conoscere Maia, Sebastian e Alex in modo del tutto personale: benché la struttura narrativa non sia di quelle classiche, il testo si dimostra decisamente interessante. Ogni capitolo, infatti, introduce le figure contestualizzate: esse vengono presentate singolarmente oltre che insieme sotto forma di diario in cui scorrono giorni e date.
Noi conosciamo i tre protagonisti, che si sono incontrati al liceo, attraverso lo scorrere della loro esistenza: le storie si legano con maestria grazie alla penna fluida della Soi, che sa ben intersecare gli spazi temporali, in cui le relazioni vivono scorrevoli e leggere. La particolarità della narrazione sono inoltre i pensieri non espressi di cui l’autrice fa uso inequivocabile.
Il legame dei tre compagni, che interagiscono con altri personaggi secondari, è sempre stato forte ma la vita li porterà poi a distaccarsi e a maturare al contempo: Maia è una giornalista musicale; Sebastian è il batterista di una famosa band; Alex, infine, è un giocatore di pallacanestro.
Impiantati nella città di Pesaro, lungo la riviera marchigiana, tra gli anni ’90 e i primi dieci anni del nuovo secolo, i due ragazzi si innamorano di Maia: Alex perdutamente, mentre Sebastian non riuscirà mai, se non di rado, a esprimere la sua passione per lei in modo deciso. Il trio darà così vita a una relazione che sembrerà appunto inseparabile.
Ciò che emerge sullo sfondo è una ricerca spasmodica di amore, anche fanciullesco, di serenità, di certezze, di crescita e di pace che però non riesce a trovare un senso se non alla fine del romanzo. O almeno un senso semplificato che testimonia una presa di coscienza e un’esigenza di mettere ordine nella vita degli ex ragazzi.
Il libro, suddiviso in tre parti e dal sapore autobiografico, che crea una piacevole amalgama con la fantasia, potrà decisamente riempire le vostre giornate estive grazie a uno stile innovativo e curioso, che di certo annovera “Glitch – Figli di un Dio confuso” nel mondo della letteratura nostrana.
Annalisa Civitelli
Giulia Soi
Glitch – Figli di un Dio confuso
Della Goccia Edizioni
Collana Giallo Grano
Genere Narrativa
Anno edizione 2019
Progetto di copertina di Edizioni della Goccia
Pagine 336