Fino al prossimo 4 giugno, Beatrice Gattai e Marco Aceti sono i protagonisti di ‘Giochetti’, un interessante lavoro firmato dalla Gattai stessa, che grazie a un punto di vista innovativo e spesso crudele racconta una serie di drammatici passaggi legati alla fine delle storie d’amore, indagando le sfumature di violenza che spesso accompagnano la separazione di uomini e donne
In uno squallido e minuscolo appartamento, Jacopo, un quarantenne che ha appena perso il lavoro e che dovrebbe far fronte ai propri obblighi di ex marito nei confronti di Laura, la sua ex moglie, e di Eva, la loro figlia, medita di suicidarsi. L’arrivo della stessa Laura, che passa immediatamente dalla preoccupazione per le intenzioni di Jacopo a una valanga di recriminazioni verso l’uomo, allontanerà Jacopo stesso da quel gesto estremo ma diventerà il detonatore di una nuova feroce lite fra i due ex coniugi, i quali perdono ogni maschera.

‘Giochetti’ è uno spettacolo che parla di violenza psicologica, affrontando il tema da una prospettiva nuova ed insolita che sembra quasi voler distribuire equamente le responsabilità di quella stessa violenza.
Giochetti: a metà strada tra violenza e persuasione
Dopo “Petrolio”, messo in scena al teatro Belli di Roma pochi mesi fa, Beatrice Gattai firma un nuovo lavoro di impronta sociale che prova a sondare le cause più profonde e dolorose che trasformano i membri di una coppia in vittime e aguzzini.
‘Giochetti’ è infatti un copione in cui i dialoghi insistono continuamente su un insieme di persuasioni psicologiche che i protagonisti della storia sopportano o rimandano al mittente con atteggiamenti sempre più esasperati e fuori controllo.
La costruzione della messinscena, che è diretta da Riccardo D’Alessandro, disegna il deprimente appartamento di Jacopo come un luogo soffocante, claustrofobico e buio che fa collassare sempre di più su loro stessi i caratteri dei due personaggi principali, lasciando in superficie soltanto la loro indole peggiore.
Uno spettacolo maturo
Beatrice Gattai, nel ruolo di Laura, e Marco Aceti, che presta il proprio volto a Jacopo, recitano con grande disinvoltura, mostrando un ottimo affiatamento e riuscendo a definire i contorni dei due coniugi in modo incisivo ed eloquente.
Tuttavia, se Aceti interpreta Jacopo con una certa visceralità e altrettanta naturalezza, facendo di quell’uomo un soggetto grezzo, tormentato e sfinito, simile a tanti altri che vivono la sua stessa condizione, Beatrice Gattai si lascia andare a un certo manierismo che trasforma Laura nella vera cattiva della storia, rendendola meschina e antipatica così come il testo prevede.
‘Giochetti’ è un’opera non esente da qualche luogo comune, ma nonostante questo si presenta agli spettatori come uno spettacolo maturo e consapevole che porta la platea a interrogarsi su quello che è il potere di persuasione e su come questo possa diventare pericolosissimo e distruttivo per chi non abbia la capacità di resistergli.
Gabriele Amoroso
Foto: Giovanna Onofri
Giochetti
di Beatrice Gattai
Teatro Cometa Off
dal 27 maggio al 4 giugno
Regia Riccardo D’Alessandro
con Beatrice Gattai e Marco Aceti
Assistenti alla regia Aurora Cataldi e Alessandro Pace
Costumi Francesca D’Alessandro
Scene Angelo Bonanni