Francesca Bruni Ercole
“Il personaggio che interpreto, Serena, mette in scena le mie fragilità, il doloroso silenzio che per anni mi ha portata a ripudiare il mio corpo”
Francesca Bruni Ercole, oltre a essere una modella curvy e performer musicale, conosciuta anche per aver girato alcuni celebri spot pubblicitari, è anche un’attrice giovane e talentuosa.

In veste di regista, invece, ha girato il cortometraggio “Tanto per gioco”, che prende spunto da una storia vera, raccontando l’omofobia attraverso la figura di Brunetto Latini, personaggio della “Divina Commedia”.
Impegnata a livello sociale, è molto attiva sulle piattaforme social per combattere le battaglie a favore del body positive mettendo l’accento sui temi lgbtq+.
Abbiamo avuto l’occasione di incontrarla, poiché durante la scorsa stagione teatrale ha vestito il commovente ruolo di Serena all’interno dello spettacolo “Believe It! Credici!” di Roberta Skerl, diretto da Vanessa Gasbarri. Francesca, infatti, qui ci racconta il suo particolare ruolo, l’emozione di rivestire di nuovo i panni di Serena e di come, forse, le somigli un po’.
Francesca Bruni Ercole, dunque, sarà di nuovo in scena al teatro di Roma dal 16 al 26 ottobre prossimi al fianco di Alessandro Salvatori, Veronica Milaneschi, Lorenza Guerrieri, Gabriel Durastanti, Pietro Becattini e Andrea Carpiceci : “Believe It! Credici” replica di nuovo per due settimane.
L’attrice, inoltre, chiarisce quanto i patinati social abbiano contribuito alla sua crescita individuale, attraverso un uso consapevole, soprattutto per comunicare e far comprendere quanto “la vita normale sia molto più interessante di una costruita su misura“.
Non ci resta che andare a vederla a teatro, per scoprire il suo talento e la vitalità che esprime in ogni sua performance.
Francesca Bruni Ercole, ti abbiamo già vista la scorsa stagione al Teatro 7 al debutto di “Believe It!” e ci siamo letteralmente innamorati del tuo personaggio, Serena. Una ragazza fragile, sensibile, silenziosa, ma che comunica i suoi profondi sentimenti che arrivano forti e chiari al pubblico in sala. Qual è la tua esperienza in merito? Qual è stato il feedback della platea nelle prime settimane di debutto?
“Diciamo che è difficile non innamorarsi di Serena. Sono rimasta davvero stupita e soddisfatta di come una storia come quella di ‘Believe it!’ sia riuscita a suscitare così tante emozioni nel pubblico e in noi attori. Il viaggio per conoscere il mio personaggio, durante lo spettacolo, è veramente lungo. Infatti, alcune volte lo odi, ma alla fine non puoi che regalargli una fetta del tuo cuore, un po’ come ho fatto io. Grandi applausi, grandissimi risate ma soprattutto una riflessione costante, quella che ti porta a versare qualche lacrimuccia. Ma questo è il bello: Crederci.”
Ti è mancata Serena? Sei contenta di vestire di nuovo i suoi panni?
“Contenta? Sono emozionata al solo pensiero. Serena mette in scena le mie fragilità, il doloroso silenzio che per anni mi ha portata a ripudiare il mio corpo. Ora, invece, sono una grandissima chiacchierona, parlo parlo e non mi fermo mai. E credetemi, parlo anche nei silenzi di Serena, continuo e non la smetto finché non provo ad arrivarti al cuore e con qualcuno ci sono anche riuscita. Sarà complicato? Probabile. Sarà impossibile? Non per lei.“
Serena ha un rapporto morboso con la televisione, quel tipo di televisione che fa apparire la vita degli altri patinata e finta. Tu come ti approcci a quel tipo di realtà che ora fa parte soprattutto dei social?
“Faccio parte di quella generazione che è nata insieme ai social, da una parte la mia crescita intellettuale è stata semplificata dall’avvento di Internet, ma allo stesso tempo mi ha condizionata nel dovermi omologare alla moda. Fino a cinque anni fa, credevo a qualsiasi cosa mi venisse messa davanti agli occhi: fisici scolpiti, diete miracolose, vite da sogno e possibilità infinite. Ci ho messo un po’ di tempo a dover accettare che spesso, tutto ciò che ci viene mostrato, non è quello che è. Per questo, tramite i social, cerco di mandare messaggi di positività, mostrando le mie cicatrici e il mio percorso da modella, attrice e persona obesa. Mostro come non sia tutto rosa e fiori, come la vita normale sia molto più interessante di una costruita su misura. Penso che le cadute siano meglio dell’illusione e costruire la propria esistenza mattone dopo mattone, sia meglio che comprarne una prefabbricata.”
“Ci ho messo un po’ di tempo a dover accettare che spesso, tutto ciò che ci viene mostrato, non è quello che è. Per questo, tramite i social, cerco di mandare messaggi di positività, mostrando le mie cicatrici e il mio percorso da modella, attrice e persona obesa.”
“Believe It!” parla di una famiglia di periferia protagonista di una serie di sfortunati eventi, che trova il modo per rinascere dalle ceneri prendendosi per mano l’un l’altro e soprattutto credendoci fino in fondo. È solo una storia, o credi anche tu che l’unione faccia la forza e che ci sia una seconda possibilità per tutti?
“Anche io pensavo che fosse solo una storia assurda, una di quelle che senti solo una volta nella tua vita, ma mi sono ricreduta. Parlando con il pubblico, a fine spettacolo, mi sono resa conto di come alcune delle vicende raccontate in ‘Believe it!’ si intreccino con la realtà e siano più vive di quanto pensi. Le seconde possibilità esistono, così come l’unione di un gruppo per affrontare una difficoltà, l’importante è la fiducia e credere in ciò che si fa. Alla fine è questa la ricetta della rappresentazione. Ovviamente con lo Zenzero (chi verrà a teatro capirà! N.d.r)”
In questo momento storico così difficile per il mondo, che tipo di contributo dona un’opera come “Believe It”? Quale messaggio vuole lanciare?
“A parer mio, ‘Believe it!’ dona una grande riflessione interiore nei confronti delle proprie possibilità, ma soprattutto dei propri sogni. Ci fa interrogare e capire su come la famiglia possa essere importante e fondamentale anche nei momenti più difficili. Ma, soprattutto, che molte volte basta esserne convinti.“
Ti vediamo molto attiva su diversi fronti artistici. Cosa sogni per il tuo futuro e a quali progetti stai lavorando?
“Diciamo che sono una trottola in continuo movimento. Per il mio futuro sogno la possibilità di essere valorizzata e scelta per la mia bravura e la mia fisicità, facendo ricredere tutte le persone che mi hanno sempre detto che non ce l’avrei mai fatta (in primis, me stessa). Per ora sto lavorando ad alcuni progetti relativi alla moda inclusiva e ad una tournée teatrale ad inizio 2026.”
Ringraziamo Francesca Bruni Ercole per la sua disponibilità all’intervista e le facciamo un grande bocca al lupo per le nuove repliche di “Believe It”.
Luisella Polidori
